Uno dei libri che piacciono a Melania, oltre a quelli di cui abbiamo già parlato,…
Last Updated on 27 Giugno 2017 by Micaela
“Dovrebbero pagare le mamme per stare a casa con i loro figli da quando nascono fino ai 3 anni di vita dei bambini!”
E’ questa la risposta che mi ha dato il pediatra all’ennesimo controllo fatto a Massimo proprio ieri, per i suoi continui malanni (di stagione e non!) e continue sue richieste di attenzioni e coccole.
Ed ha aggiunto: “E invece la mamma deve tornare a lavoro presto, così facendo si riposa un po’:
stare dietro ai bambini piccoli è impegnativo, è fatica, è pazienza e capisco che staccare fa bene anche a voi, ma così facendo, il bambino si attacca ancora di più a voi quando siete presenti e non si stacca, vi impedisce di fare qualsiasi altra cosa, quando ci siete…”
E’ vero, in parte è così… quindi questo attaccamento, questo akkoalamento continuo quando ci sono, è del tutto normale.
Massimo, a differenza delle sorelle, quando ci sono io vuole stare esclusivamente con me, mi assorbe completamente, non si vuole allontanare un attimo nemmeno per lasciarmi andare in bagno un minuto, niente, non sente ragioni.
E di notte ancora di più.
Un po’ per i fastidi vari, quando si sveglia vuole solo stare con me, ma non gli basta stare semplicemente in braccio ed essere cullato un po’, oppure esser messo in mezzo nel lettone… no, no no… lui vuole stare a pelle d’orso addosso a me, vuole sentire il contatto, il calore, vuole avere tra le mani una mia ciocca di capelli, oppure un lembo del mio pigiama e affonda il nasino addosso a me…
La cosa, diciamolo, un po’ mi fa piacere… ma non sempre sempre sempre, soprattutto ora che comincia a fare caldo…
E ne ho parlato al pediatra, volevo avere un riscontro, un confronto… perchè a Marco tutto questo non sta bene e comincia a darmi addosso dicendo che è colpa mia, che l’ho abituato così, che si deve iniziare a “farlo piangere” (che brutta espressione questa… la usa spesso anche mia mamma e mi meraviglio di come siamo cresciute io e mia sorella, tante volte! sarà che eravamo due piccole mummie imbalsamate che raramente si piangeva e si faceva capricci…. boh…)
E lui mi ha detto: “E’ normalissimo. Lo sa, signora, che in braccio e addosso alla mamma, passano tutti i dolori? Mal di denti, mal di pancia, fastidi… persino dolori forti da fratture di ossa… se il bimbo sta in braccio alla mamma, finisce di piangere… è normalissimo e più c’è il contatto a pelle e meno sente dolore.”
…
“Questo periodo di completo attaccamento si attenua un po’ verso i 3 anni, per poi dissolversi del tutto dopo i 6… in particolar modo, si accentua durante il periodo della dentizione, è il momento più duro per lei questo… resista!”
Gli chiedo: “Ma non è perchè è maschio? Con le altre due non succedeva tutto questo…”
Ride e mi risponde: “Sì, forse una componente potrebbe essere questo, forse no, anche se facesse 10 figli, sarebbero tutti diversi, si fida! E’ che ha bisogno di lei. Tutto qui.”
In cuor mio, sapevo già tutto questo.
E’ stata una conferma alle mie sensazioni, al mio istinto.
Istintivamente prendo sempre in braccio i miei figli quando sento che hanno bisogno di me, è un riflesso incondizionato il mio, non ci sto a pensare, non penso mai che si tratti di “capricci”: se hanno bisogno della mamma, c’è sempre un motivo, magari io non lo capisco immediatamente, ma c’è… e allora, perchè aspettare e farli soffrire inutilmente?
Perchè “farli piangere”?
E’ faticoso, è stressante, sono notti mezze insonni, dolori di schiena e cose mezze fatte e mezze no in giro, ma è così e non mi va di giustificarmi oltre.
Come approfondimento e lettura più scientifica di quanto finora detto, consiglio questo post di Genitori Crescono e questa intervista all’autrice del libro: “E se poi prende il vizio?”.
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c’è da dire che un pediatra (salvo eccezioni, come gurupediatra, che era psicoterapeuta) non è uno psicologo, non fa corsi di psicologia nè durante la laurea nè durante la specializzazione… quindi il suo parere è personale, solo parzialmente validato da quello che vede (c’è un pesante bias statistico: facile che veda solo quel che vuol vedere e che i pazienti si autoselezionino).
L’importante è che la mamma sia serena nelle sue scelte, e io credo tu lo sia, ma non cercare riscontro in chi ha la tua stessa identica competenza. Lui è stato bravo a farti da specchio, questo sì, ha capito che volevi rassicurazioni e ti ha detto quello che sapevi.
Non ti crucciare Micaela, mai! Sei una brava mamma e lo sai bene come lo sanno i tuoi tre figli (che io già con una annaspo nel casino, tu sei un’eroa).
E se mai avrai bisogno di un confronto o una consulenza psicologica, vai da uno/a psicologo/a, non da un pediatra 🙂
ma… non è che sia andata appositamente per parlare di questo, è capitato… e ho colto l’occasione.
E’ vero che non sia specializzato in quel che dici tu, il mio pediatra, ma credo che un minimo di esperienza, più di me, ne abbia… e in ogni caso, ben vengano pediatri che non addossano la colpa di tutti i mali del mondo addosso alle mamme, no?
BRAVA MICAELA!
Bellissimo post e bellissimo pediatra!
Ti ha detto cose vere, stringi i denti! Un bacio
Sei stata fortunata a trovare un pediatra così, e fai bene ad ascoltarlo. La cosa che mi ha colpito di più, e che ho capito confonde anche te, è che non è il primo figlio…insomma, uno ci rimane male a vedere che l’esperienza dei figli precedenti non è servita a molto, e che questo nuovo bambino è proprio tutto un altro mondo. Io ho solo una bimba e sono stata sempre molto “appiccicata” a lei da quando è nata fino ad adesso che ha 4 anni, e lei continua ad essere sempre molto esigente e bisognosa del mio contatto. Non sono mai andata fuori a lavorare, ma lavorando da casa al pc lei ha comunque assorbito le mie tensioni …quindi non è lo stare a casa di per sé che aiuta. Concordo però che i nostri abbracci sono la migliore medicina.
Hai colto nel segno: questo bimbo è proprio tutto un altro mondo… non dico migliore o peggiore, è soltanto diverso.
Il fatto che stai a casa per lavoro, non vuol dire che sei a sua completa disposizione, il punto è che proprio non si dovrebbe lavorare, secondo il mio pediatra, nei primi anni di vita dei bambini, proprio per le tante esigenze che hanno a livello materiale, affettivo e tutto il resto.
Il contatto credo faccia parte del loro linguaggio un po’ come il pianto. Mio figlio ha tre anni e durante la giornata spesso mi dice “mamma ti DEVO toccare” dice proprio così DEVO e poi mi salta al collo.
esatto… è un bisogno!
Io lo chiamo mal di mamma, un pò di coccole e tutto passa 🙂 anche se a volte è davvero dura quando si hanno altri bimbi e altre cose da accudire
carino il “mal di mamma” !
Brava cara, la fatica è tanta quando sono piccoli, inizio a capirlo anche io… e immagino che avere un bimbo “koalizzato” dalla mattina alla sera a volte sia snervante… ma senza dubbio per il cuore di mamma è più semplice sacrificarsi per qualche anno e far tranquillizzare il pupo piuttosto che “lasciarlo piangere”. Sono con te… E sono anche d’accordo con il fatto che la mamma debba aver modo di dedicarsi ai suoi cuccioli finché sono piccoli, crescerli e accudirli, soddisfacendo i loro bisogni… e in fondo che male c’è se il nostro pupo ha bisogno di noi? Ah come rimpiangeremo questi problemi quando i bambini saranno grandi e non potremo avvicinarci a loro nemmeno per un abbraccio…! Tieni duro, coccola il pupo e goditi la sua mammite!!!
dici che lo rimpiangerò???? 😀
“mi lamentavo” di questo in questi giorni. il mio pupo ha 15 mesi ed è letteramente una cozza, sempre attaccato a me. Io vedo le figlie femmine delle mie amiche non sono così, lui è un piccolo koala…. secondo me una buona percentuale è data dal fatto che sono maschi. Come te non riesco più a muovermi e a far niente. In più ho da poco perso il lavoro e ora viviamo in simbiosi! si salvi chi può.
Secondo me è anche perché é maschio anche i Child sono stati delle cozze fino ai tre anni e un po lo sono ancora invece vedo che le figlie femmine delle mie amiche sono più indipendenti, nemmeno io li ho mai fatti piangere, non ce la faccio appena andrà a scuola all’asilo vedrai che diventerà più indipendente un abbraccio e resisti che poi passa 😀 Gli uomini vorrebbero i loro figli maschi subito anche Superdaddy si lamentava ma avranno il tempo per diventare uomini