Last Updated on 17 Giugno 2017 by Micaela

Ieri pomeriggio ho partecipato alla prima riunione della scuola materna che frequenta Miriam.
All’ordine del giorno c’erano diversi punti sia di carattere amministrativo e sia di carattere didattico.
A parte le valide e lodevoli iniziative di cui la scuola si fa promotrice (laboratorio di espressione corporea, laboratorio di manipolazione della creta, corsi di inglese per i bimbi di 5 anni), sono rimasta abbastanza scioccata da alcuni altri punti.
Primo fra tutti lo sbattere violentemente contro la realtà dei tagli dei fondi alle scuole: sono stati completamente congelati i fondi sin dallo scorso anno scolastico, questo comporta un notevole sforzo da parte dei genitori nel fornire di materiali didattici i bambini, cosa che in una scuola comunale direi assurda, dal momento che si è entrati proprio per redditi bassi e per situazioni familiari di necessità.
Che poi, il verbo “tagliare” significa che un MINIMO viene garantito, cari signori assessori-governanti-ministri dei miei stivali bucati! Invece qui sono stati del tutto ABOLITI… questo è ben diverso!
La direttrice della scuola teme che questo sia solo l’inizio di una totale privatizzazione del sistema scolastico… benissimo, allora questo vorrebbe forse dire che le tasse che ordinariamente paghiamo noi impiegatucci verranno dimezzate, no!?
Vabbè… andiamo avanti.
Ad un certo punto poi ha preso la parola un papà presente facendosi portavoce di un numero cospicuo di genitori che si son accorti della presenza di ratti nel cortile della scuola e già qui sono inorridita, ma sono rimasta sconcertata quando la direttrice annuiva affermando che fosse già a conoscenza del problema da diverso tempo e che di aver più volte sollecitato un intervento di derattizzazione, non ricevendo alcun tipo di risposta, se non quella della mancanza dei fondi…
Sono davvero inorridita!
Ma dove siamo arrivati!? Siamo forse nel terzo mondo?
Sempre quello stesso papà si è poi fatto carico di cercare diverse figure di riferimento sia dal punto di vista tecnico che amministrativo, a cui far pervenire una missiva in cui tutti noi genitori rimostriamo la nostra seria preoccupazione.
Scommettiamo che i figli dei suddetti signori assessori-governanti-ministri dei miei stivali bucati non vanno a scuola con un ratto sottobraccio?
E vabbè pure questo… ma mica poi tanto eh…
Dopo una serie di domande, di affermazioni di contrarietà alla cosa, etc… etc… ci siamo divisi per classi e a quel punto c’è stata una breve riunione di classe con le maestre dei bimbi che hanno fatto il punto della situazione dell’inserimento, hanno poi voluto sapere le nostre impressioni della cosa, c’è stato un ritorno reciproco di feedback positivi e tutti felici e contenti. Poi è stata tirata fuori la richiesta di autorizzazione alla partecipazione dei bimbi ad un’uscita scolastica verso metà ottobre per una gita ad una fattoria didattica. La cosa, come veniva esposta, era davvero allettante: si parlava di vendemmia fatta con i bimbi, di percorsi di natura e tante altre belle storielle. Ero convinta che se ci fosse stata la disponibilità da parte di qualche genitore a partecipare ad accompagnare il proprio figlio, la cosa sarebbe stata ben vista, dal momento che si tratta di bimbi ancora piccoli (molti ancora non hanno compiuto i 3 anni) e avrei volentieri condiviso questa esperienza con Miriam. Ma non è così.
E’ meglio che i bambini vivano questa giornata senza il “fardello” dei genitori accanto (testuali parole), che si sentono più liberi… bene, Miriam rimane quel giorno a casa con me.
Si trattasse di bambini più grandicelli, ok… la cosa sarebbe davvero carina.
Ma si tratta di bambini davvero piccoli, che soltanto ora cominciano ad entrare in una realtà per loro totalmente nuova, in un luogo (la scuola) diverso da quello che hanno frequentato fino ad un paio di mesi fa, di abitudini di vita diverse, di una diversa autonomia e di un diverso rapporto con le maestre… penso che chiedere questa cosa ad inizio anno scolastico, sia una bella sfida per le insegnanti e per i bimbi stessi.
Sta di fatto che, forse anche per la mia attuale condizione, preferisco evitare questa ansia eccessiva e superflua.
Sta di fatto che, oltre me, soltanto un’altra mamma ha fatto le mie stesse osservazioni.
Sta di fatto che per vivere esperienze del genere c’è tempo, tanto tempo e se proprio non si ripeteranno a scuola, le vivremo insieme, non ci sono problemi di alcun tipo, non siamo certo una famiglia a cui mancano iniziative di ogni genere.
Sta di fatto che ho avuto l’impressione di dover giustificare le mie scelte agi occhi di altre mamme che mi commentavano dicendo: “Ma perchè la privi di questo? E’ una bella cosa…”
Ho avuto la conferma che è molto più facile fare i genitori dicendo sempre “sì” a tutto, piuttosto che affermare con polso qualche “no”, perchè questo comporta poi un ulteriore impegno da parte nostra.
Bene… comincio a farmi un giretto su internet e vedere dove posso andare quel giorno con Miriam…

12 pensiero su “Ma perchè non la mandi?”
  1. Sai, io capisco le tue paure e io le avrei identiche però sono anche d’accordo con quelle mamme che ti dicono che secondo loro privi tua figlia di una bella esperienza da fare, soprattutto con i suoi amichetti. Ti dico ciò perchè per esperienza personale, il primo anno di scuola materna di Chichi, io ho ragionato come te e il giorno della visita alla fattoria, Chichi è rimasto a casa con me…sai qual’è stato il problema? Che qualunque cosa io ho proposto di fare lui ha sempre rifiutato piangendo perchè a scuola da giorni non si parlava d’altro della gita e quando lui non ha potuto andarci la delusione è stata tanta ed è continuata anche i giorni a venire quando i suoi amichetti gli parlavano del viaggio in pullman, di tutte le cose che avevano visto e fatto tutti insieme e lui non c’era…Quest’anno mi si è ripresentata la stessa proposta e ho consentito che Henk ci vada. e non lo trovo un fatto che così non devo preoccuparmi di cosa fargli fare in quella giornata ma un modo per lui di condividere con gli altri un’esperienza che, è pur vero che nella vita ce ne saranno tante altre, ma lui per ora è a questa che vuole andare…Bacio

  2. Io l’avrei mandata.
    La stessa esperienza fatta coi genitori ha tutt’altro valore e “sapore”.
    Si sa che io sono una che haandato a scuola la figlia a nove mesi senza sensi di colpa e convinta di fare il meglio per lei, ma penso che dia più facile dire che sono gli altri genitori s non voler fare fatica piuttosto che ammettere che il problema sono le tue ansie e non la cosa in sé.
    Mia figlia lo scorso anno non aveva ancora tre anni quando ha fatto la prima gita con la materna e ancora oggi ne parla entusiasta. Mi sarei sentita molto in colpa a non averglielo permesso.

  3. Io ho fatto come te! Troppo piccola per andare…la prima gita era al carnevale di Viareggio!!!!sarei morta in quelle ore a pensare a 20 bambini di tre anni e due maestre tra la folla assordante…e anch’io sono stata l’unica a dire no! tutti sono andati… ma devo dirti la verità, sono riusciti a farmi sentire in colpa, anche solo per un momento ma ci sono riusciti! per la scuola non mi meraviglio,la situazione è veramente drammatica,mancano le maestre! Non hanno soldi… e via ai programmi e via al pomeriggio a scuola (uscita alle 14) nella scuola vicino casa, i bambini mangiano dentro un conteiner! ora, senti senti hanno deciso di fare un buco nel muro per collegarlo alla scuola…sono soddisfazioni!

  4. Ciao Micaela, mi fa male sentire che i bimbi sono costretti ad andare in strutture in cui ci sono i topi nel cortile e, scusa se sono così diretta, ma io mia figlia la ritirerei immediatamente! E’ ovvio che la scelta si può fare solo in determinate condizioni economiche, però le scuole parificate qui da noi hanno delle rette di poco superiori alle scuole comunali ma garantiscono perlomeno un decoro e un igiene di base. Se avessi scelto la scuola comunale, Sofia sarebbe andata in una struttura prefabbricata con il tetto in amianto!!! Il Comune sostiene che non sia così ma sono stati fatti dei rilievi e caso strano l’anno prossimo la scuola sarà chiusa.
    Andando al punto della gita, alla riunione dell’altro giorno ci è stato detto che i bimbi del primo anno non possono partecipare all’uscita in cascina perchè la scuola è iniziata da troppo poco tempo. Sulle prime ci sono rimasta male – perchè escluderli? – ma ragionandoci sù sono contenta che il 14 ottobre Sofia stia a casa…
    Rifletti su tutte le possibilità che hai , un abbraccio

  5. Dire i problemi che nella scuola ci sono,raccontarli e condividerli non vuole essere un modo per sputare sul sistema scolastico ma per evidenziare quanto questo sia stato messo da parte,quanto sia duro il lavoro delle maestre,quanto impegno maggiore occorre anche da parte nostra per garantire non solo ai nostri bambini ma a tutti i bambini, anche quelli che non possono pagare rette seppure minime una giusta e completa istruzione in un posto sano e giusto per loro.Aiuto reciproco sempre.

  6. ciao micaela. c’è tanto tempo per tutto e se ora non te la senti fai benissimo. anche io avrei fatto la stessa cosa, non capisco perchè c’è questa fretta di far conoscere tutto nei primi mesi di asilo…autonomia, uscite etcetc. insomma io penso che bisogna rispettare i tempi anche di un genitore che ha bisogno dei suoi. non ti sentire in colpa.

  7. @fabi, mammachetesta: ognuno con i propri figli fa ciò che reputa più opportuno

    @Renata: nel mio piccolo spero che la denuncia di quanto avviene serva a qualcosa

    @centopercento: arrendersi in questo modo e ritirare Miriam non risolverebbe niente e farei il gioco di chi vuole far fallire i servizi pubblici in cui continuo a credere fermamente, senza considerare poi il fatto che la retta aumenterebbe almeno del 200%.

  8. se non ti senti di mandare Miriam alla gita hai fatto bene a decidere di tenerla con te, avresti passato una giornata in ansia…gnomo lo mandavo alle gite anche il primo anno di materna, ma non andavano in fattoria didattica, solo a un teatro a 5 km dalla scuola!
    più che altro, spero che voi genitori insieme riusciate a farvi sentire da chi di dovere e a organizzarvi per risolvere altre questioni della scuola…
    un bacione e buon week end!

  9. ciao…
    i miei twins il primo anno di materna hanno partecipato ad una gita alla fattoria, sono andati a teatro e sono andati a fare una gita al mare…mi pare pure una 4° gita ma adesso non ricordo..io ho parlato con le maestre ..erano entrati solo 6 bambini con loro quindi erano i pochi piccoli della banda ma loro erano eccitatissimi per la gita (preparazione alcuni giorni prima) e non me la sono sentita di dire di no anche se un pò con timore..i twins hanno fatto queste esperienze anche con me ma farlo con gli amichetti è un altra storia..però capisco i tuoi timori sei una mamma, conosci tua figlia e la decisione che prenderai sarà senz’altro quella giusta..noi possiamo solo parlarti delle nostre esperienze..e avere una visione diversa perchè già “passate”. CIAO…come procede la 3° M? 🙂

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