Dopo più di un mese di complete vacanze e relax, domani si ricomincia a tutti…
Last Updated on 28 Novembre 2018 by Micaela
Ok, siamo di fronte ad una nuova piccola-grande sfida.
Miriam ha problemi nel rimanere concentrata per periodi medio-lunghi, dobbiamo trovare una strategia per aiutarla.
Andiamo con ordine e cerchiamo di ricostruire tutto quanto.
L’altro giorno sono stata alla riunione con le maestre di Miriam. Hanno fatto un preambolo molto ampio sulle difficoltà di tutta la classe, soprattutto riguardo gli aspetti della scolarizzazione degli alunni, del fatto che sono bambini che non sono affatto abituati alle regole, allo stare composti, eccetera,che c’è bisogno di collaborazione con i genitori, che non possono fare tutto da sole le maestre, che è necessario canalizzare le energie dei bambini in maniera opportuna.
Tutti d’accordo. Certamente.
Ma teniamo presente che stiamo parlando di bimbi che hanno 6 anni (e nemmeno tutti li hanno ancora compiuti), che fino a un paio di mesi fa si trovavano alla materna e che, magari, sarebbe il caso dare anche qualche strumento in più, qualche consiglio in più ai genitori, che, effettivamente, vorrebbero aiutare e trovare anche metodi opportuni per ogni singolo bambino che, come giustamente hanno ammesso le maestre (viva Dio!), non sono tutti uguali, quindi necessitano di attenzioni differenti da parte dei genitori (e da parte delle maestre, no????).
Ma comunque, andiamo avanti.
Qui, con fare abbastanza preoccupato e molto serio mi hanno messa al corrente che la bimba, sebbene sia intelligentissima, sveglia e capace, ha problemi di concentrazione: si distrae facilmente, diventa lentissima, bisogna richiamarla all’attenzione spessissimo, è disordinata, trascurata, e via discorrendo.
“Potrebbe essere una delle prime a consegnare il compito, invece è sempre tra gli ultimi!”
“Mamma, dobbiamo impegnarci anche a casa, deve aiutarci!”
Sì, ok, aiutiamoci, ma come?
A dir la verità, mi ero già accorta di questo comportamento di Miriam, di questa sua difficoltà a mantenere l’attenzione, perchè quando anche a casa deve finire una paginetta di qualche cosa, ci mette una vita, si distrae, si alza, trova modo per chiacchierare, interagire con i fratelli, eccetera.
Non avevo dato peso a tutto questo, dicendomi che, in fondo, la scuola è iniziata soltanto da poco più di un mese, che le dinamiche dell’apprendimento, della concentrazione, sono cose che vanno digerite pian piano, in maniera adeguata all’età del bambino. Insomma, credevo, ed ero quasi fermamente convinta, che fosse NORMALE.
Al colloquio con le maestre, vista la solennità della comunicazione, mi sono resa conto che non è normale (almeno, non a detta loro).
Mi sono detta quindi, di affrontare la cosa un aspetto alla volta: prima la concentrazione, poi l’ordine e magari verrà gratis anche la velocità nell’eseguire i compiti, una volta che si mettono insieme i primi due componenti, no?
Ho parlato con Miriam. Lei non ha negato, non si è nascosta, ma si è giustificata dicendo che se ci sono dei suoi compagni di classe che chiacchierano, lei non riesce a fare a meno di seguirli e inevitabilmente si distrae, è più forte di lei.
Ergo: l’attenzione della classe non è altissima.
Ergo: le maestre hanno difficoltà nel mantenere l’attenzione degli alunni.
Ergo: magari devono cambiare strategia anche loro, non soltanto noi – a casa – (che, dico, se magari riesco a ottenere il risultato a casa, non è detto che lo si riottenga anche a scuola, se non cambia qualcosa anche lì, no?).
Ergo: perchè gli altri chiacchierano?
Ok.
Non lasciamoci influenzare dalla mammitudine. Cerco di mantenere il distacco: “Miriam, anche se gli altri chiacchierano, tu cerca di finire il tuo compito, e poi chiacchieri con loro. Prima lo finisci e prima ti puoi dedicare ad altro, non credi?”
“Sì, mamma, ma è difficile, soprattutto se è una cosa noiosa!”
Ergo: ma perchè diavolo fanno diventare tutto NOIOSO ste maestre?!?!?!?!?
In effetti, quando Miriam è veramente interessata e attratta da un certo tipo di lavoro, non molla fino a che non l’ha finito, e succede spesso, in diverse circostanze… quindi…
Ok, ok, non mi lascio influenzare dalla mammitudine.
“Miriam, non credere che anche mamma o papà o chiunque altro, non si trovi a fare cose noiose e che non piacciono. Non sempre si fa quello che ci piace fare, sarebbe bellissimo, ma non è sempre così, purtroppo.
Se poi riesci a trovare il lato bello di quello che stai facendo, magari riesci a divertirti! Guarda che veramente, c’è sempre… o quasi… insomma… hai capito, Miri?”
“Sì, mamma!”
Era mortificata.
Si è resa conto di avermi dato una mezza delusione. O meglio, si è resa conto della mia difficoltà nel cercare di aiutarla.
Ho provato a convincerla che è del tutto normale incontrare delle difficoltà, soprattutto all’inizio di un ciclo di studi nuovo, è normalissimo: le abbiamo incontrate tutti, in modi diversi, e in qualche modo le abbiamo superate (le abbiamo superate? Sì, certo, le abbiamo superate!)
Insomma, devo instillare il seme dell’autofiducia, dell’autostima in Miriam, che dice di non riuscire a farcela.
E invece, ce la farà.
Sicuro.
E ora, sbizzarritevi a darmi tutti i suggerimenti che vi vengono in mente… sono qui che ascolto e che leggo con attenzione (appunto!).
PS: ringrazio ufficialmente tutte le mamme che hanno colto il mio disagio, che mi hanno dato consigli, che mi hanno sorretto in questi ultimi faticosissimi giorni e che mi hanno ridato fiducia.
Grazie.
A parte lo scaricabarile delle maestre, su cui vorrei sorvolare, direi che una cosa che secondo me potrebbe aiutare è spostare Miriam in prima fila, ma soprattutto vicino a una bambina calma, timida e tranquilla.
Gli insegnanti di mia figlia adottano spesso questa tattica, e mia figlia, che è molto tranquilla, si trova spesso affiancata dai più scapestrati (povera…).
A casa è normale che si distraggano, sono in ambiente di relax, è impossibile imporre disciplina più di tanto secondo me, se non, al limite, col bastone e la carota.
Dici che dovrei essere io a chiedere alle maestre di cambiarle posto?
Se non ci arrivano da sole… direi proprio di si!
secondo me anche!
mmmm… non vorrei entrare nella loro sfera di competenze, sapete come sono suscettibili certe maestre quando si dice loro COSA fare e COME farlo…
aspetto di vedere come evolvono le cose e poi, sicuramente lo farò.
Cara,
capisco come tu ti sia sentita! Noi mamme siamo tutte uguali!
Credo che innanzitutto sia compito delle maestre (sono lì per quello, no?) tenere alta e viva l’attenzione dei bambini per mezzo anche di giochi (sono ancora in prima elementare e hanno appena iniziato!!!) e altre trovate per ottenere i risultati. Poi anche in casa certamente si cerca di seguire i figli, nel modo migliore per noi.
E’ vero ogni bambino è diverso e ha i suoi tempi, quindi magari ci sono bambini velocissimi e altri che invece hanno bisogno di più tempo…Ma perché? fanno la gara a chi arriva primo? già così piccoli li mettono in competizione? Secondo me tua figlia si annoia perché per lei fanno delle cose troppo scontate o che non l’attraggono completamente! ahaha
Non so, ancora non sono arrivata alla scuola elementare, quindi probabilmente parlo senza sapere.
Una cosa è certa: hai parlato benissimo alla tua bambina e se continui a parlarle e a seguirla non potrai che indirizzarla verso la strada giusta. Sono sicura che tra un po’ tutto questo sarà superato. A volte queste piccole scosse servono per non dare per scontate certe cose.
Un abbraccio
Vivy
… non dare per scontato certe cose…
hai ragionissima!
Mi sembra di sentire le maestre di Miciomao….dopo le vacanze natalizie tutto è cambiato. Dalle tempo…
Speriamo che sia così!
Mi sento di dirti che devi rimanere anche tu concentrata su quello che ti hanno detto le maestre e che anche tu hai notato cioè che Miriam fa un po’ fatica a concentrarsi. Non pensare a quello che le maestre potrebbero fare. Ogni bambino è diverso e savrebbe bello poter adottare una strategia adatta ad ogni bambino, purtroppo non è così. Tant’è che se viene assegnato un compito ai bambini, ciò che devono fare loro è svolgerlo senza sede senza ma ( ovvio il compito deve essere rapportato alle loro capacità e competenze).
Prova a casa a fare un gioco dalle un disegno da svolgere o da colorare in un tot di tempo e prolunga questo tempo sempre di più. Poi falle notare le differenze di quando svolge il compito velocemente e senza attenzione e quando invece si concentra su quello che fa.
CI proverò, questa la vedo più praticabile come cosa…
Dai……. ma parliamo di bambini in prima elementare!!!!!Dalle tempo i miei gemelli in prima l’anno scorso insieme alla classe hanno raggiunto la scolarizzazione dopo Natale!!!!Da gennaio andrà meglio………………
ok… aspettiamo gennaio… dai!
se vuoi prova a sentire una logopedista, notano subito deficit di attenzione e danno un sacco di consigli su come intervenire giocando
Sì, quella della logopedista è una carta che voglio lasciarmi un po’ più in là, se vedo che la cosa non è risolvibile col tempo e con un minimo di pratica a casa
guarda Micaela ..noi siamo in terza e il problema è identico..il 4 novembre ho fatto il colloquio con le maestre che mi hanno proposto di fare un’indagine per verificare se Filippo possa essere considerato un DSA.Disgrafico? dislessico? discalculico? N.B. le maestre mi confermano che Fili è un bambino molto partecipe alle lezioni, si esprime sempre correttamente, adora leggere (se lo vuoi immobile basta dargli un libro…)ma se deve terminare un compito ci mette tantissimo..le sue parole: ma mamma io le so già ste cose..perchè devo scriverle?..una difficoltà reale ce l’ha..non sa le tabelline saltate.(ma le numerazioni si).per cui mi voglio togliere il dubbio e farò gli accertamenti sul caso…poi ti aggiornerò
Fanno presto a saltare a certe conclusioni, ste maestre, eh!?
non faccio commenti sulle insegnanti…basta quel che ti ho scritto