Ho finito di ingurgitare il primo romanzo scritto da Clio Zammatteo, la giovane e super…
So che ci sei ovvero l’amore ai tempi di whatsapp
Con il romanzo di Clio ho conosciuto un’autrice che ancora non avevo incontrato nelle mie letture: Elisa Gioia.
Con lei, Clio ha scritto a 4 mani il suo primo romanzo, riuscitissimo, così ho preso “So che ci sei”.
Sono nel tunnel delle letture rosa da poco più che adolescente, di quelle storie belle e travolgenti, di quelle che ti scombussolano cuore e mente tralasciando il resto del mondo fuori, come se non esistesse, insomma, quelle storie che ti fanno sentire insicura di tutto e in cui ogni mossa può essere quella sbagliata. Rituffarmi in quelle storie mi fa stare bene e altrettanto bene mi sento (se non di più) quando finalmente penso che quella fase è alle spalle e che l’amore mischiato a passione e dipendenza fisica sia trasformato in qualcosa di uno spessore diverso e che fa meno male, o almeno, ti permette di respirare senza dovertelo per forza ricordare mentalmente ad ogni occasione, come fa Gioia, la protagonista.
Diciamo che questa fase meravigliosa è tipica di chi non l’ha mai vissuta e io, grazie a Dio, la vissi, pena l’intrappolamento in questa fase della vita per sempre, fino ai 75 anni, più o meno (con corna e vicissitudini che contorcono le budella annesse e connesse).
Chi non ha mai sofferto per amore?
Insomma, dicevo, Gioia, la protagonista, è una brillante ragazza che lavora nell’ambito pubblicitario, neanche troppo bella, ma spigliata e concreta, con la solita paura di amare, perché rimasta più che scottata dalla fine del suo ultimo rapporto con l’uomo che riteneva essere quello del “per sempre”.
Cara mia Gioia, e chi non c’è passato in un bel paio di corna dall’uomo che al momento ritenevi essere quello del “per sempre”? Aggiungiti alla lista chilometrica, che c’è ancora posto!
E proprio nel classico momento in cui decide che con l’universo maschile ha chiuso, ecco che incontra l’adone perfetto, l’uomo dalla mossa e dalla battuta perfette, ma cerca di resistere a quell’istinto di buttarsi tra le sue braccia. Questo fa nascere una serie di episodi divertenti e di equivoci… il tutto si intreccia con il ricomparire dei rispettivi ex e il tormento di Whatsapp, l’applicazione che ti fa sapere quando e se un tuo messaggio è stato letto e che ti mette lì a corroderti il fegato nell’attesa di una risposta, in quel “Sta scrivendo…” che però scompare senza alcun messaggio sul display e allora lì partono i veri film nella testa di noi donne.
Insomma, la paura di provare di nuovo dolore al petto accieca talmente tanto Gioia che si preclude qualsiasi emozione, o meglio, la sopprime e la ributta giù… fino a quando esplode.
Il “vissero per sempre felici e contenti” è una favola che tutte sogniamo. La cosa che però non ci viene detta è che cercare la favola a tutti i costi fa sì che non si realizzi mai.
So che ci sei è un bel romanzo leggero e romantico, di quello che ti fa sorridere e arrabbiare per la caparbietà di Gioia.
Rivedendolo alla luce del romanzo di Clio, in effetti, sono tanti i punti di contatto delle storie d’amore raccontate: alla fine ci si innamora della persona che non avremmo mai aspettato di ritrovarci affianco.
E, tutto sommato, è proprio così.
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