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Last Updated on 13 Luglio 2018 by Micaela
Ho cominciato un po’ di tempo fa il mio percorso per uno stile di vita leggermente più salutare, spinta da varie motivazioni, ho trovato poi la strada giusta anche leggendo un libro. Ognuno trova il suo modo, la sua dimensione, l’importante è non scappare dai segnali che il tuo corpo e anche la tua mente ti invia e che tu non vuoi ascoltare.
Ho deciso di ascoltarli ed ho cominciato a praticare un minimo di sport. Bhè, dai, usare la parola “sport” è un po’ forte, soprattutto se si tratta di qualche passeggiata, ma di fatto ho iniziato e sto continuando.
Ho iniziato camminando ed è stata dura superare la pigrizia iniziale, il senso di scoramento quando vedevo che al decimo passo avevo già il senso di stanchezza addosso. Lì ha giocato un ruolo fondamentale la presenza di Marco, il mio personal-trainer, il mio coach (che ora fa tanto figo), il mio motivatore, il mio sfogatoio, nel senso che mi sono liberata dalla frustrazione impestandogli contro qualunque epiteto e lui, pazientemente, ha accettato ed è andato avanti, facendo finta di niente, ma continuando ad incoraggiarmi.
E poi. Poi ho cominciato a sentirmi piano piano meglio, il respiro diventava meno affannoso, le gambe non erano sempre pesanti come macigni e tutto sommato ho goduto di quei momenti come veri istanti di evasione, in cui godermi la camminata e mio marito.
Comunque sia, diciamocelo, ci ho preso gusto.
Volevo capire bene come riuscire a fare il grande passo: dalla camminata, come si passa alla corsa?
O meglio, dalla camminata, come si passa ad una leggera corsetta?
O ancora, dalla camminata come si passa ad una andatura meno da pensionata ultra ottantenne?
Ecco, qui, in preda al mio spasmodico ricercare ebook, ho scorto un libricino simpaticissimo, di cui parlerò in seguito, che svela tutti i trucchi per cominciare a corricchiare e fornisce delle tabelle dettagliate da seguire, nel caso in cui si volesse seguire un programma più o meno strutturato e controllato per cominciare a vedere dei risultati.
In pratica, con un programma incrementale, fatto di piccoli obiettivi abbastanza raggiungibili, sono arrivata, già da un paio di volte, a correre sino a 10 minuti di fila.
10 minuti. Dieci minuti!
10 minuti, alternati a camminata veloce. Per un totale di 24 minuti. E 3.2 km coperti. Ok, non sono usa scheggia, ma abbiate fede…
Direte: “e che vuoi che sia?”
Eh, cari miei, per me è tantissimo, se si considerano:
- i chili che trasporto
- il fatto che non correvo per così tanto tempo di fila, forse da quando avevo 8 anni
Quindi, ancora incredula del risultato, mi dico che ce la posso fare. Ce la devo fare. Perchè ora mi sento veramente meglio e non è un effetto soltanto ottico se ora mi rientrano vestiti che avevo abbandonato in un angolo dell’armadio in attesa di tempi migliori.
E, grazie ad un gruppo di mamme corritrici, ho scoperto che sono una “runner” a tutti gli effetti anche io. Io?! Sì, proprio io!
Nonostante la mia mise non proprio da runner. Nonostante la mia andatura ancora poco decisa e molleggiante, nonostante il mio fiatone e le mie scarpe un po’ andate, sono una runner anche io.
Ok. Cerco le scarpe adatte ora, penso sia arrivato il momento.
Running. Feeling. Thinking.
Sono una runner anche io!