Ieri abbiamo festeggiato il papà con tanti lavoretti, letterine, disegni, poesie e composizioni varie. Miriam…
Last Updated on 28 Novembre 2018 by Micaela
Tra qualche giorno devo tornare a lavoro.
Devo.
Non posso più allungare la maternità, non ce lo possiamo permettere.
Devo.
Devo lasciare la calma, la serenità con cui trascorro le mie giornate da sola con il mio ometto, presa dalle faccende quotidiane e dalle mie passioni.
Devo rincorrere le lancette dell’orologio sperando di riuscire a fare tutto.
Devo chiedere il permesso ad un estraneo che non ne sa una benemerita cippalippa di figli per partecipare ad una riunione scolastica, ad una recita, oppure se c’è da portare i bimbi dal pediatra o se c’è da correre a prenderli a scuola o anche solo se volessi portarli a fare una passeggiata…
Devo affannarmi a recuperare un minimo di credibilità sul posto di lavoro, perchè tanto me la faranno pagare, ah se me la faranno pagare.
E devo pure ringraziare il cielo di avercelo un posto di lavoro, soprattutto di questi tempi.
Ok. Devo.
Devo e basta.
E ora guardo con attenzione, ancora più attenzione tutto.
I piedini scalpitanti di Massimo.
Il sorriso delle bimbe quando tornano da scuola, piene di cose da raccontarmi.
Il profumo di sugo in casa.
Il bucato steso al sole.
I germogli sul mio terrazzo.
La mia tuta e le scarpe da ginnastica.
La faccia sorpresa di Marco quando gli preparo qualcosa che gli piace
Le risate di Massimo che intervallano il ritmo del suo ciucciare al mio seno
Le giornate all’aperto o anche in casa… poco importa.
Eh no, non mi va per niente.
Ma proprio per niente niente!
Quando son rientrata a lavoro dopo la nascita di Miriam, ho vissuto la cosa come un modo per ritornare ad essere ciò che ero prima, a riappropriarmi di me stessa e, a posteriori, posso ben dire che la cosa mi ha anche aiutata ad uscire da un inizio di depressione post-partum.
Quando poi è successo dopo che è nata Melania, un po’ mi è dispiaciuto, ma ero al tempo soddisfatta e contenta, avevo accettato il mio rientro in ufficio come un normale accadimento, come qualcosa che era così e basta.
Ora no.
Non ci riesco ad accettare questo distacco.
Sono cambiata e tanto.
Non sono più quella di qualche anno fa.
E ora non mi va e basta!
Quindi?
Quindi niente. Vado e devo pure ringraziare il cielo.
Quindi vado e terrò strette strette nel mio cuore tutte queste immagini e tutti gli attimi di serenità, sperando di riuscire a trovare altrettanta serenità dopo… anche se so già che sarà un’impresa anche solo fare una lavatrice o trascorrere 5 minuti di tempo in più nel lettone la mattina a fare le coccole ai bimbi…
Chiedo tanto se volessi un lavoro su misura, eh?
E sì, chiedo tanto, troppo… soprattutto se mi confronto con chi il lavoro non ce l’ha o l’ha perso…
con chi non riesce ad arrivare a fine mese, con chi ha problemi ben più grandi e seri di questi miei capricci.
E ammiro chi riesce ad inventarselo dal nulla il lavoro, a chi ha il coraggio di mollare tutto e riuscire lo stesso a trovare altro da fare… io non sono così, ora non lo sono più… forse lo ero prima, ora no.
Il segreto della felicità è di desiderare ciò che si ha già.
Allora cos’è questo senso di fastidio e di malinconia che ho addosso?
Forse non sono felice?
Sì che lo sono, sono felicissima e fortunatissima!!!! Ma che scherziamo!!??!?!!?
E allora cos’è sto sentimento di malessere che mi serra la gola da qualche giorno?????
E’ che forse ho paura.
Anzi, togliamo il forse…. ho proprio paura, ma una paura fottuta!
Ho paura di non farcela.
Paura di non riuscire a fare niente bene: nè la mamma, nè la moglie e nè la lavoratrice.
Paura di perdermi attimi importanti della vita dei miei figli, paura di non accorgermi dei loro progressi, dei loro cambiamenti, del loro bisogno di qualcosa.
Paura che non fili tutto liscio come fino ad ora…
Quindi?
Dai ce la farai!!! Forza!! Sicuramente tralascerai qualcosa perché le ore della giornata sono quelle che sono ma poca importa! Lascia un pavimento da lavare e esci coi bimbi e col marito. Spegni il cellulare per creare un’ora solo vostra. Sai ti capisco perché io un lavoro non ce l’ho e lo vorrei, ma dal lato opposto so che poi mi peserebbe non avere più il tempo che ho ora per Lolly.Quindi? Quindi nel mio caso mi sto reinventando, sto inventando un lavoro che non so se mi porterà da qualche parte o meno, ma poco importa. Quello che importa è che ora dopo tanti mesi, sto finalmente ricreando un equilibrio. E vedrai che lo troverai anche tu, piano piano…
Un abbraccio fortissimo!!!
E sì, hai ragione… piano, piano…
Non sono capricci.
Sono desideri di tutte noi mamme.
Sono diritti che noi non abbiamo, perché dobbiamo lavorare, non abbiamo scelta.
E da noi lavoro e famiglia non vanno a braccetto, uno esclude l’altro.
Questo è il dramma delle mamme lavoratrici italiane.
Ce la farai, ce l’abbiamo fatta tutte, sarai una grande mamma, moglie e lavoratrice.
Ma con tanti sacrifici di tutti 🙁
Ecco, lavoro e famiglia non vanno a braccetto… ma che peccato però!
Ti capisco, è la paura di tutte le mamme. Anche io sono rientrata al lavoro da poco dopo la maternità e quando sono via il pensiero è sempre ai miei bimbi che sono a casa, vorrei non doverli lasciare mai, ma si deve lavorare e ringraziare il Signore di avercelo un lavoro.
Sì, infatti lo ringrazio, eh!
Ho trentaquattro anni…
Fidanzata da dieci anni, sposata da uno.
Mia nonna mi ha appena chiasto di farla diventare bisnonna, sono la sua prima nipote.
Lei ha avuto 4 maschi…io sono la sua ” femmina”, quella desiderata e non arrivata.
Nipote che non potrà per ora accontentare una vecchia nonnina.
No.
E non perchè non voglio , ma per colpa del lavoro.
Già.
Lui, il lavoro…
Se rimanessi incinta lo perderei subito.
E Se perdo il lavoro, io dovro vivere in una regione e mio marito in un altra.
Stiamo valutando un trasferimento di massa, io lui e il cane.
È l unica ozpione che ho per far figli.
Vivere accanto ai suoceri.
Dove siAmo ora siamo soli, non abbiamo nessuno.
Si abbiamo il lavoro, ma che vita è?
Boh….
Non ho figli, non chiedermi per hè ma mi sento come te, al contrario.
Ho un senso di malessere per hè ho un bisogno di smettere un lavoro che mi occupa NOVE ORE al giorno , che NON mi permette di avere un figlio, che ci taglia fuori da amici e parenti, che mi fa vivere in una regione che ora odio , che non sento mia.
Scusa tu sei giu e mi ci metto anche io…
ma ho sentito il tuo dolore, quella tua oppressione di petto come la mia 🙁
Questa tua condivisione, invece, mi aiuta parecchio… grazie per la tua vicinanza, non so cosa dirti per tirarti un po’ su, ci sono scelte difficili nella vita, parecchio difficili… coraggio!
Ho percorso le tue stesse identiche tappe (tranne la prima… io al lavoro non ci volevo mica tornare 🙂 )
Non sono capricci i tuoi!! Affatto. Ma devi solo ritrovare il tuo equilibrio. E lo troverai. Stanne certa! Magari non ti piacerà, ma lo troverai!
E poi… poi chi può dire cosa capiterà?
La vita riserva sempre grandi, grandissime sorprese… e non per forza negative. E parlo per esperienza diretta 😉
Ti abbraccio!!
E’ vero: la vita riserva sempre tante sorprese… e anche la mia ne è la dimostrazione… chissà, forse un giorno farò un grande salto, oppure no, ma saprò convivere meglio in questa mia condizione..
non sono capricci… assolutamente! è normale e sano aver paura… io penso che quando diventiamo mamme è difficile non pensare a tutto quel che perdiamo a casa, con i nostri figli “per colpa” del lavoro… sarebbe bello fare un bel 6 all’enalotto e via!, ma questi son solo sogni (io ogni tanto la schedina comunque la gioco, visto mai!!)…
sono sicura, però, che quando il rientro al lavoro sarà passato e tutto si incastrerà in una nuova routine, riuscirai a far tutto o anche no, che importa?… tutto avrà un nuovo ritmo, un nuovo equilibrio e questo ti renderà ancora più soddisfatta della donna che sei diventata grazie alla tua famiglia… ti auguro un buonissimo ritorno al lavoro…
ps il lavoro è “solo” lavoro… la tua vita, quella vera, è con la tua famiglia… è nel tempo che state insieme, non solo nelle lavatrici, nei panni, nei pavimenti… tralascia il tralasciabile e goditi i tuoi bimbi…
ti abbraccio
E’ proprio il fatto che la vita, quella VERA, sia fuori da quelle 4 mura grige, fa sì che mi frustri l’idea di trascorrere il 70% della giornata in ufficio e non a Vivere veramente!
Grazie per gli auguri e tutti gli ottimi consigli!
Coraggio, prendila con filosofia, vedrai che ce la farai! Dopotutto con quello che abbiamo faticato per avere il nostro posto di lavoro (e speriamo che ce lo conservino, con l’aria che tira…) e’ un peccato buttare tutto all’aria…. ho amiche che si sono licenziate dopo la nascita dei bambini, e se ne pentono amaramente, poiche non riescono a ritrovare nulla, solo lavori molto sottopagati… e sono proprio loro a dirmi: non fare la pazzia di lasciare! Tieniti stretto il tuo posto!
Tiriamo avanti ripetendoci che e’ per il bene dei nostri figli che facciamo tutto questo……
Non so se ci incontreremo, io ora sono a via Tiburtina……
Baci
Micky, ti capisco eccome.
Le tue paure sono legittime, ti abbraccio e ti saluto con la certezza che riuscirai benissimo ad essere una mamma bravissima proprio come sei stata fin’ora!
Eh, lo so che mi capisci… lo so! Speriamo che sia come dici tu…
Come ti capisco, ultimamente soprattutto mi sono dovuta dare delle priorità, perchè lavorando hai meno tempo da dedicare a ciò che ha importanza, ma vedrai che ce la farai
è proprio questo il punto, riuscire a darsi delle priorità e lasciare tutto il resto da parte… è individuare le vere priorità il segreto… forse…
[…] sì, è vero, le paure di Tip di “perdere” la sua mamma, ci sono tutte. Erano le mie stesse paure (al corrispettivo mammesco e non certo dal punto di vista dei miei bimbi), ogni qual volta son […]