Da quel po' di esperienza che ho acquisito in questi anni e dopo 3 figli,…
Last Updated on 16 Luglio 2017 by Micaela
Ci sono periodi in cui mi sono sentita una mamma non adeguata.
Non attenta.
Non affettuosa.
Perchè mi annoiavo. Mi annoiavo terribilmente a dover avere a che fare con un bimbo piccolo. Non sto parlando di quando i miei bimbi erano neonati, in quel periodo la stanchezza e la gioia di averli tra le braccia, allattarli erano tali da non darmi il tempo di dire: “Uh, che pizza, mi annoio!”
Parlo di quel difficile e apparentemente LUNGHISSIMO periodo in cui loro avevano intorno i 9 mesi, fino a verso i 18.
Questo, a mio avviso, è il periodo più estenuante a livello di pazienza e più provante a livello fisico: il bimbo si muove, gattona e poi comincia a camminare, vuole toccare tutto, si arrampica, si infila qualsiasi cosa in bocca e non c’è modo di abbassare l’attenzione, perchè riescono a combinare pasticci a volte terribilmente pericolosi, quindi, volente o nolente, si deve stare completamente dedicati a loro.
C’è chi vive anche questo periodo come la più grande meraviglia del mondo, in cui ogni scoperta del bambino affascina, riempie di gioia e di orgoglio… ma io, dopo un po’, mi annoiavo terribilmente.
La schiena me la sono spezzata a stare chinata e a parare i colpi e le capocciate a destra e a manca, la casa si trasformava man mano in base a dove il bimbo di turno arrivava a toccare e a procurarsi guai, quindi eravamo anche capaci di montare mensole attaccate al soffitto e a mettere tutto il materiale “pericoloso” per aria.
Con la testa ero invischiata nei miei: “Devo fare questo, devo fare quello, la lavatrice devo svuotarla, devo preparare la cena, ci sono da rifare i letti, devo andare in bagno… ” e puntualmente, non riuscivo a fare nulla di quello che stava nella mia lista delle cose da fare mentale.
Nulla.
E da lì, la noia si trasformava in frustrazione.
In nervosismo.
In pratica, c’ero fisicamente, ma non c’ero con la voglia di esserci, avrei voluto fare altro…
picture credits: http://boredmommyblog.com/ |
Cosa si può fare per andare oltre a questo?
Pensare che questo è un periodo transitorio può aiutare, ripetersi a mente che, nonostante tutta la fatica, le cose passano da sole mi fa sentire meglio: arriverà il momento in cui i bambini cammineranno spediti sulle loro gambine senza dover franare rovinosamente a terra e arriverà il momento in cui non si appenderanno alla tovaglia con tutti i piatti sopra e arriverà il momento in cui non apriranno per forza tutti i cassetti di casa.
Finisce.
FI-NI-SCE.
Cosa può aiutare in questi casi?
Cosa può aiutare? Semplice: non rimanere da sole! Vedere altre mamme, incontrare gente, stare sia in casa che fuori casa in compagnia, anche con altri bimbi. Magicamente, e lo dico sempre, avere un amichetto in casa spesso crea un nuovo equilibrio in cui tutti vanno d’accordo ed i capricci spariscono.
Fare quattro chiacchiere con mamme, sorseggiare un tè, fa trascorrere il tempo più velocemente, i bambini giocano e noi siamo più ben disposte.
Stando da sole in casa, il tempo potrebbe non passare mai e non a tutte piace creare delle attività ricreative, o meglio, non tutti i giorni.
Ecco, le attività ludiche per i nostri bambini. Parliamone.
E’ bene organizzarle in casa, di tanto in tanto, ma anche no.
Sono sempre stata e lo sono tuttora una mamma a cui piace fare cose insieme ai figli, a seconda dell’età e degli interessi.
Abbiamo fatto lavoretti di ogni tipo, abbiamo sporcato mezzo mondo, abbiamo cucinato, assaggiato, impastato.
Abbiamo fatto tutto e continuiamo a farlo. Ma non sempre. Quando sono ben disposta io, per prima, quando vedo anche loro collaborativi e interessati, solo sotto queste due condizioni, si riesce a fare qualcosa insieme, se una delle due decade, è uno sfacelo e un grande insuccesso!
E poi c’è anche il piccolo escamotage del coinvolgerli nelle attività domestiche: come ad esempio stendere il bucato, caricare la lavastoviglie, apparecchiare, preparare polpette, eccetera…
Questi sono piccoli trucchetti che ho imparato man mano. E che aiutano. Parecchio.
Ed ho capito che anche se ho spesso sentito quel senso di noia nel dover trascorrere tanto tempo con uno dei miei figli quando era piccolo, non per questo sono una cattiva mamma che ama di meno.
Anzi. Sono una mamma che ammette quello che è la realtà dei fatti e che quindi cerca di cambiare le cose in modo da trovare un equilibrio che faccia bene a tutti.
Questo periodo praticamente lo sto vivendo ora, con in più un bambino di 4 anni che reclama le giuste attenzioni. Essendoci passata so che e’ transitorio come hai detto tu, però mi sto organizzando su alcune cose e studiando trucchetti per non dover esserci sempre al 100% perché non e’ realisticamente possibile, quindi ok che la piccola vuole esplorare e gironzolare per tutta casa, ma se io devo preparare la cena le creo uno spazio per lei dove non si può far male e dove non necessiti di un’attenzione sopra i limiti. Magari protesta un po’, perché la sua libertà e’ limitata ma qui bisogna sopravvivere tutti e qualche rimedio ci vuole.