Durante la settimana, la colazione viene fatta con cose che non richiedono una mia elaborazione:…
Last Updated on 28 Novembre 2018 by Micaela
Il grande Murphy insegna:
Se qualcosa può andar male, allora lo farà.
… o qualcosa di simile…
E’ così. Vale quasi sempre. E vale ancor di più se ci sono bambini di mezzo.
Vogliamo parlare del paradosso del weekend?
Parliamone.
E’ venerdì sera. Pregusti l’alzata lenta dal letto, quando potresti rimanere a poltrire anche fino a tardi, il sabato o la domenica, o anche nei lunghi periodi di vacanza.
Immagini anche di avere il tempo di preparare una colazione più golosa del solito.
Per dare maggior valenza a questa tua sensazione, ci metti il carico sopra: tieni svegli i tuoi figli fino a tardi, o comunque, senza imporre loro orari rigidi, in modo tale che tu (illusa) immagini che l’indomani si sveglino a maggior ragione più tardi.
A maggior ragione.
E costringi anche te, ovviamente, a stare più sveglia la sera prima, guardando interminabili dvd già visti e stravisti miliardi di volte, inscenando banchetti a suon di qualsiasi leccornia davanti alla tv, oppure leggendo e rileggendo miliardi di libri di favole, facendo fare loro il pieno di meraviglie e di coccole.
Quanto ti senti una brava mamma in quei momenti…
Ma in cuor tuo tuona felice la risata satanica del doppio gioco.
Diabolica che non sei altro!
Finalmente sono le 23.00 e anche oltre. Loro crollano dal sonno. Si addormentano. Senti il loro respiro regolare, sereno.
Rimbocchi le coperte, dispensi baci affettuosi e leggeri, lasci la lucina della notte accesa, socchiudi la porta e ti senti entrata ufficialmente nel weekend.
E’ finalmente arrivato il tuo momento, tutto tuo, ma…
Cominci a vedere la tua serie tv preferita, oppure a leggere il libro. Ma crolli inesorabilmente dopo neanche quindici minuti, con tanto di bolla al naso, perchè anche tu sei stremata.
Una visione imbarazzante, direi.
Comunque, finalmente dormi.
Ore 6.47 a.m.
Passetti scalzi veloci.
“Mamma, devo fare la pipì”
“Chi? Eh? Ah, sì… la pipì, Massimo, sì… vai al bagno”
…
“Torna a dormire ora, dai, è notte… ”
“Voglio stare con te!”
“Ok. Basta che stai buono.”
E te lo infili nel lettone, sperando che lui prenda sonno, che tu prendi sonno, che noi prendiamo sonno, che loro prendano sonno… Ti risistemi nel letto, cercando una posizione comoda, la trovi, ti riaccucci.
“Mamma!”
“Eh”
“Ho fame”
Silenzio.
“Mamma!”
“Eh”
“Mi fa male la pancia”
Silenzio.
“Mamma…”
“Eh”
“E’ giorno. Lo vedi? E’ giorno”.
Il papà. Russa. (O fa finta?)
“Mamma…”
Oddio, la giornata non è neanche iniziata ed hai già fatto il pieno della parola “mamma”.
Ti alzi rassegnata e sbraitando e ti frulla la fatidica domanda: “Ma perchè non dormono fino a tardi nel weekend? Perchè?”
Altro che uccellini cinguettanti e sorrisi smaglianti. Ti girano vorticosamente, come e più del solito.
Prepari la colazione. Sono le 07.15 a.m. Sarà una lunga giornata.
Ma perchè non dormono fino a tardi?
Normalmente, durante la settimana, a quell’ora ti stai sgolando per farli alzare dal letto. Ora eccoli là, tutti intorno al tavolo, ingurgitando la colazione a velocità della luce (cosa che non accade normalmente, se non dopo mille esortazioni) euforici e già a duemila.
Guardi l’orologio con disprezzo. Non sono ancora le 7.30 a.m.
Le setteetrenta. Cazzarola.
La giornata inizia.
Ma perchè? Perchè non dormono fino a tardi la mattina durante il weekend? (Ma lo stesso dicasi per i periodi di vacanza Natale-Pasqua-Ferragosto…)
Perchè rendono tutto così paradossale e faticoso?
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