Ieri siamo stati ospiti alla fiera di Roma per il weekend donna... che girandola di…
Last Updated on 17 Giugno 2017 by Micaela
Siamo stati a visitare uno dei luoghi più famosi ed incantati di Italia: la Reggia di Caserta con i bambini.
Vi racconto come è andata, qualche chicca esilarante.
Vi racconto la magnificenza di questi luoghi, l’opulenza in cui vivevano i regnanti, la storia che trasudano quei corridoi, quegli arazzi, quei luoghi.
Vi racconto di cose che potrebbero essere ancora migliorate e incrementate.
Vi dico che sì, con i bambini è una bella esperienza, ma bisogna organizzarsi bene.
Mia mamma giura che mi ci abbia già portato quando ero bambina, ma io non ricordo assolutamente nulla di questa gita… forse sono stata attratta da altro, non saprei.
Comunque sia, abbiamo deciso di visitarla e di interessare i bambini nella scoperta di questo luogo così prezioso e storico.
Pioveva… ma in fondo è stato un bene
Peccato che il tempo non sia stato clemente per noi, dal momento che quel giorno faceva abbastanza freddino e pioveva giù a dirotto, anche se si trattava di fine aprile.
Da una parte, è stato un bene: perché ci siamo dedicati alla visita accurata delle sale della Reggia stessa, tralasciando i meravigliosi giardini (che ci siamo ripromessi di visitare quanto prima con la bella stagione!).
Con i bambini al seguito, riuscire a vedere tutto e bene, penso che sia quasi impossibile, sia per un fatto di tempo e sia perché i bimbi potrebbero stancarsi troppo. Quindi, da un lato, forse è stato meglio così.
A passeggio per la Reggia
Siamo entrati e sono subito andata nel negozio di guide turistiche e gadget vari, che si trova al piano terra e, quasi sfiduciata, pensando: “Figurati se ce l’avranno mai una guida per bambini!”, ne chiedo una.
L’addetto alla vendita, senza scomporsi, mi accompagna subito allo scaffale adibito alle guide turistiche dicendomi che sfortunatamente era terminata la guida ai giardini per i piccoli, ma era rimasta quella per le stanze del palazzo, che era perfetta per noi quel giorno!
Mi sono caricata di orgoglio per averla trovata e l’ho subito data in mano ai bambini per sfogliarla.
Alla corte dei misteri. Guida alla Reggia di Caserta
Passeggiavamo, osservavamo cose e leggiucchiavo sulla guida le curiosità per i bimbi, mostrando loro che la stanza in cui stavamo in quel momento era raffigurata a mo’ di illustrazione anche nelle pagine di quel libro e la cosa li sorprendeva un sacco! Infatti facevano molto più caso ai particolari, in questo modo.
Andando avanti nel percorso, immaginavamo regine e principesse, damigelle, soldati ed eroi solcare quei corridoi. Provavamo a rivedere momenti di grandi decisioni, di magnifiche feste danzanti…
Quando poi, sul più bello…
Eravamo quasi sul più bello, appena introdotti nella ricca e sfarzosa sala del trono, dopo aver passato diverse altre sale, alziamo lo sguardo e ammiriamo gli affreschi mastodontici, le rifiniture…
“Vedi, Miriam, qui è dove il re dava udienza, dove accoglieva altri sovrani di altri paesi, è qui dove doveva dimostrare la sua importanza, la sua forza, la sua ricchezza… ammira il soffitto, guarda i dipinti che raffigurano battaglie storiche…”
Ero rapita da quanto stavo dicendo, inebriata dal profumo della storia, quando lei mi risponde: “Sì, mamma, bello. Devo fare cacca!”
Scuoto la testa come per destarmi dal sogno: “Eh?? Cosa?”
“Devo fare cacca!”
Mapporcaputt…
Mi sparisce la parrucca boccolosa in testa, con tanto di diadema, mi sparisce il ricco vestito da cerimonia che immaginavo di indossare, di color azzurro carta da zucchero impreziosito da fili d’oro, ritorno nei miei panni: jeans sdruciti e maglietta comoda, mi trasformo nella mamma urlatrice: “Ma proprio qui???? QUI???? Nella sala del trono????”
Raggiungiamo una delle custodi delle sale per chiedere del bagno più vicino: “O alla fine del percorso, oppure deve tornare tutto indietro”.
Iammebbell!
E niente, si vede che in tutto quello spazio intermedio, non c’era modo di infilare un gabinetto, che non fosse delle decisioni regali. I sovrani non avevano previsto la presenza di bambini che potevano scagazzare nel mezzo!
“Miriam, puoi resistere fino alla fine?”
“Ci provo”
“Ecco, brava!”
A parte questo inconveniente, il resto della visita è filata liscia, i bimbi si sono divertiti a passeggiare e talvolta anche a correre per le grandi sale.
Insomma, hanno capito la magnificenza del luogo e ne sono rimasti affascinati.
Ci sono un po’ di appunti che mi sono ripromessa di scrivere qui per lasciarne traccia, nel caso qualcuno degli addetti ai lavori passasse di qui.
Qualche appunto da fare sulla Reggia di Caserta e suggerimenti
Primo grande appunto da fare: sull’acquisto dei biglietti.
E’ vero che si può acquistare il biglietto online, con l’aggiunta della prevendita sul costo, il cui unico vantaggio sarebbe quello di saltare la fila. E questo sarebbe anche un bene.
Ma se io sono dalle parti della reggia anche soltanto il giorno prima, non mi è possibile andare ad acquistare i biglietti direttamente sul posto, se non usufruendone in giornata, giusto per risparmiare un po’ di soldini (quando si è in tanti, si fanno spesso e volentieri di queste riflessioni) e un po’ di tempo per il giorno dopo. Ecco, questa non la reputo una genialata.
Altro appunto: mala gestione della fila quando piove.
Con la pioggia che cadeva, non si era formata una fila composta all’entrata, di coloro che ancora dovevano acquistare il biglietto, ma si erano tutti accalcati davanti, impedendo letteralmente di far passare chi, come noi, aveva già il biglietto preso, ostruendo del tutto il passaggio.
Quindi: cosa diavolo rincarate i biglietti in prevendita, se poi non ci fate entrare subito? Prevedete un piano alternativo o una gestione ad hoc nel caso di pioggia.
Suggerimento: sarebbe veramente, ma veramente bello avere dei tour organizzati di visite guidate per famiglie, o meglio, proprio per bambini. Prima di partire mi ero informata se ne esistevano già di cose del genere organizzate, ma niente, nemmeno l’ombra. Sarebbe invece una cosa apprezzatissima e di sicuro successo, soprattutto per invogliare le famiglie a venire. Signor Direttore, ci pensi seriamente all’eventualità di istituire questa cosa, noi ritorneremmo volentieri!
Detto questo, l’esperienza è stata grandiosa.