Last Updated on 10 Ottobre 2015 by Micaela

Nelle mie letture estive mi sono concentrata su qualcosa di nuovo, ma anche su qualche bella riconferma: la mia adorata Kinsella.

a che gioco giochiamo

A che gioco giochiamo?” è uno dei romanzi di Madeleine Wickham, meglio conosciuta come Sophie Kinsella, in cui l’intreccio è talmente intrecciato, che ci vuole un po’ prima che si riescano a mettere bene a fuoco tutti i personaggi del romanzo.

Al centro del romanzo c’è un torneo di tennis giocato nella grande villa di una coppia, che invita altre 3 coppie di amici a partecipare al torneo stesso, con i rispettivi figli.

Durante questo weekend di sole, accadono diversi contrattempi e colpi di scena: l’arrivo di una ex di uno dei mariti presenti, qualche invidia di uno nei confronti dell’altro, discorsi di soldi e fraintendimenti.
Quello che mostrano le apparenze è ben diverso dalla realtà: le coppie che hanno soldi a palate, o meglio, credono di avercene, in realtà hanno tanti problemi irrisolti alle spalle, che riaffiorano prepotentemente in questa occasione e l’unica coppia che invece a malapena arrivava a finemese, con tanto di figlia problematica e varie difficoltà oggettive pesanti, è invece la più serena di tutte e la più forte di tutte e la sincerità e disponibilità apparentemente offerta dal padrone di casa, aveva comunque un tornaconto, anche se questo andava a discapito di un amico.
Segno che i soldi non fanno sempre la felicità?
Segno che spesso quelli che noi consideriamo amici, sono talvolta degli opportunisti?
Mah… non sempre… qualche volta…

Durante tutto lo svolgimento della storia sono i bambini, che con i loro giochi, fanno il verso agli adulti e ne evidenziano i caratteri grotteschi e falsi. Sono i più piccoli, infatti, che invece mantengono i rapporti veri di amicizia, solidarietà e lealtà gli uni nei confronti degli altri. Senza doppi interessi e ipocrisie. Una lezione da imparare.

Un libro che comincia a prendere ritmo dopo diverse pagine, durante le quali si devono mettere bene in mente i nomi dei personaggi, ma una volta che prende il via l’intreccio, si legge tutto d’un fiato.

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