Last Updated on 7 Gennaio 2025 by Micaela

La classificazione dei film in Italia è un tema centrale per la tutela dei minori nella fruizione di contenuti cinematografici. Con l’abolizione della censura nel 2021, il sistema di classificazione ha subito importanti cambiamenti, introducendo una visione più moderna e responsabile. Vediamo quindi il funzionamento delle normative attuali, i criteri di classificazione, esempi di film controversi e infine come le piattaforme di streaming gestiscono la classificazione dei contenuti.

Le normative di classificazione dei film in Italia

Dal 2021, come dicevamo, la censura cinematografica è stata abolita in Italia. Prima di questa data, organi statali avevano il potere di vietare film o richiedere modifiche per motivi censori. Ora, la responsabilità è passata ai produttori e ai distributori, sotto la supervisione della Commissione per la classificazione delle opere cinematografiche, istituita dal Ministero della Cultura.

Il sistema di classificazione attuale per i film in sala cinematografica prevede quattro categorie principali:

  • Opere per tutti: Adatte a tutte le fasce d’età.
  • Non adatte ai minori di anni 6: Sconsigliate per bambini sotto i 6 anni.
  • Vietate ai minori di anni 14: Riservate a un pubblico dai 14 anni in su; i minori di 12 anni possono accedervi solo se accompagnati da un genitore.
  • Vietate ai minori di anni 18: Riservate agli adulti; i minori di 16 anni non possono accedere neanche se accompagnati.

Questa struttura mira a bilanciare la libertà artistica con la protezione dei minori, responsabilizzando sia gli operatori cinematografici che le famiglie.

Criteri di classificazione dei film

Ma quali sono i criteri per cui si indica se un film sia adatto a una piuttosto che a un’altra fascia d’età? La classificazione dei film si basa su una serie di criteri che includono:

  1. Violenza: Intensità, durata e contesto.
  2. Contenuti sessuali: Presenza e livello di esplicità.
  3. Linguaggio: Uso di termini volgari o offensivi.
  4. Tematiche sensibili: Questioni psicologiche, morali o emotivamente impattanti.
  5. Uso di droghe: Rappresentazione e contesto narrativo.

Questi criteri permettono una valutazione completa dell’opera cinematografica, garantendo che la classificazione sia coerente con i valori e le sensibilità culturali del pubblico italiano.

Alcuni esempi

Facciamo alcuni esempi di film e come sono stati classificati in base ai criteri descritti prima:

  • Adatti a tutti: Inside Out (2015), per i suoi contenuti educativi e adatti a ogni fascia d’età.
  • Non adatti ai minori di anni 6: Il Re Leone (2019), per alcune scene emotivamente intense.
  • Vietati ai minori di anni 14: Joker (2019), per la rappresentazione di violenza e temi psicologicamente complessi.
  • Vietati ai minori di anni 18: The Wolf of Wall Street (2013), per contenuti sessuali espliciti, uso di droghe e linguaggio volgare.

Controversie sulle classificazioni

Nel corso degli anni, non sono di certo mancate diverse controversie a causa di alcune classificazioni che non sono state considerate giuste e che hanno suscitato notevoli critiche:

  1. The Passion of the Christ (2004) con Mel Gibson: Vietato ai minori di 14 anni per la rappresentazione estremamente cruda della Passione di Cristo. Alcuni avrebbero preferito un divieto ai minori di 18 anni.
  2. Deadpool (2016) con Ryan Reynolds: Vietato ai minori di 14 anni, ma ritenuto da molti troppo permissivo a causa della violenza esplicita e del linguaggio volgare.
  3. Fifty Shades of Grey (2015) – Cinquanta sfumature di grigio: Vietato ai minori di 14 anni; associazioni genitoriali chiedevano un divieto ai minori di 18 anni per i contenuti sessuali espliciti.

Questi casi evidenziano quanto possa essere delicato il bilanciamento tra libertà creativa e tutela del pubblico e quanto tutto sia molto soggettivo in determinati contesti e legato alla sensibilità dei singoli.

La classificazione sui servizi di streaming

Quanto detto finora è come funziona la classificazione dei film che escono al cinema in Italia. Ma come funziona invece sulle piattaforme di streaming che indicano chiaramente a quale pubblico è destinato il film? Le piattaforme di streaming, come Netflix, Amazon Prime Video e Disney+, adottano sistemi di classificazione che combinano linee guida interne e normative locali. Ogni piattaforma propone categorie specifiche, come:

  • Tutti
  • 6+
  • 13+
  • 16+ o 18+

Per avvalorare poi la responsabilità dei genitori, le piattaforme offrono strumenti per il controllo parentale, come PIN e profili dedicati ai bambini. Tuttavia, la varietà di standard internazionali può portare a discrepanze nella classificazione dello stesso contenuto tra diversi paesi.

Sitografia

  1. Ministero della Cultura – Cinema: cinema.cultura.gov.it
  2. Box Office Biz: boxofficebiz.it
  3. Netflix – Centro assistenza: help.netflix.com
  4. Amazon Prime Video – Guida: primevideo.com/help
  5. Disney+ – Supporto: help.disneyplus.com

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