Stavolta non svelo nessun trucchetto di matematica, voglio semplicemente dire quello che penso sui compiti…
Last Updated on 2 Settembre 2017 by Micaela
“Oddio, quanti compiti!!! A mio figlio tremava la mano e piangeva come un agnellino al macello alla fine della paginetta delle i! Povero amore della mamma!!”
O Santocielobenedetto! E come si fa che il bimbetto piangeva come un agnello?! Ma quanto può essere brutta e cattiva una maestra!?
Su, mamme care, diamoci una regolata: siamo state sui banchi anche noi (ci siamo state, vero?!… su alcune ho qualche dubbio, ma tale rimane!). Nessuno è mai morto per un esercizio di matematica, per una lettura, per un riassuntino o per una paginetta di “i” durante le vacanze.
Siamo tutti vivi e vegeti. O sbaglio?
Eppure adesso c’è questa moda di mettere tutto in discussione, in nome della nostra tuttologia genitoriale che ci erge a psicopedagoghinutrizionistifisicimeccaniciquantistici in ogni circostanza. Sempre. Perchè noi sappiamo quello di cui i nostri figli hanno bisogno. Perchè noi sappiamo che nostro figlio è il meglio di tutti. Perchè noi sappiamo che lui è un genio, la colpa è dell’insegnante che ancora non se ne è accorto… poveraccio! Perchè noi valiamo. E di conseguenza anche i nostri figli. L’insegnante invece no. E’ soltanto una pippa. Sempre.
E povero cocco di mamma, lui piange alla fine della paginetta delle “i”, perchè gli trema la mano, gli trema.
Ora, che a lui non vada di fare i compiti è umano, è normalissimo, è sensatissimo. Ci sta tutto. Fa parte del suo ruolo di bambino, ragazzino, studente.
Che lui se ne inventi di ogni pur di non finire i compiti, rimandare il momento di farli, farseli fare da qualcun altro, è altrettanto normale e umano.
Non è normale noi fare le mammasantissime. Ma su questo sono troppo all’antica. Lo so. Che pensiero anacronistico il mio: pensare che l’insegnante debba rimanere un essere superiore e capace di svolgere il proprio lavoro in base alla propria esperienza, competenza, conoscenza. Che pensiero fuori dal mondo, ragazzi, me ne rendo conto!
Avere una dose misurata di compiti per le vacanze la trovo come una cosa buona e giusta. Certo, non è sano avere da finire il programma di mezzo quadrimestre, oppure da svolgere 45 problemi di matematica, ma magari un piccolo ripasso, un esercizietto ogni tanto giusto per mantenere l’allenamento, una lettura piacevole, non arreca alcun danno, non finisce per ricoprire di pustole i nostri amati figli. O lo fa? Potrebbe anche essere che accade, eh, non lo escludo. Forse combinando i compiti per le vacanze con i pestilenziali vaccini, potrebbe anche essere, eh.
Ovvio pure che avere tanti compiti e poi farli noi genitori al posto dei figli, vabbè… si commenta da sola sta cosa.
E ma poi, al bimbo trema la mano… piange… povero cocco di mamma!
Secondo me, avere un piccolo impegno, magari non quotidiano, perchè è giusto che si debba anche fare altro, svagarsi e divertirsi (e magari anche annoiarsi, ecco!), è utile, è giusto ed è istruttivo. Abbiamo tutti incombenze da svolgere. Abbiamo tutti responsabilità opportunamente misurate in base alle nostre competenze e ruoli. E’ giusto che ce le abbiano anche gli studenti.
Gli trema la mano, gli trema.
Che poi non siano utili ai fini didattici i compiti delle vacanze, ovvero, che non si colmino in questo modo le lacune di un quadrimestre e oltre, siamo tutti d’accordo. I compiti li vedo più come una presa di responsabilità dei bambini e dei ragazzi, che così vengono indirizzati ad organizzarsi i tempi e le attività da svolgere, in piena libertà. Ad ogni azione, corrisponde una reazione. Sempre. Anche in questi casi. Ed è giusto così.
Se poi non riescono a svolgerli tutti… bhè, amen. Gli insegnanti sono esseri umani. A casa, pensate, hanno anche una famiglia pure loro, dei figli che non vorranno fare i compiti, impegni e altro. Loro sanno. Lo sanno perfettamente. Non si mettono come cecchini al ritorno delle vacanze a sparare a zero su chi non ha svolto tutto. Riprenderanno in mano il discorso da dove l’hanno lasciato, faranno anche qualche passo indietro.
Ok. Ora flagellatemi. Ma è così che la penso!
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Io invece di flagellarti ti quoto dalla prima all’ultima parola che hai scritto. Sono d’accordo con te su tutto e anzi, se mi imbatto in post anti compiti delle vacanze, anti vaccini, anti tutto in nome dell’immenso sapere che accomuna molti, forse troppi, genitori, fuggo a gambe levate senza neanche più leggere mezza riga. Se ritornassimo tutti un po’ indietro, riconoscendo l’autorità quando c’è, non mettendo in discussione i ruoli e non erigendoci a santoni, tuttologi e bla bla bla sicuramente cresceremmo bambini che da grandi se la caveranno meglio di quanto facciano tanti giovani oggi spalleggiati ad oltranza da mamma e papà. Brava Micaela!!! #iostoconte 😉
Grazie!!!! 😀