La fatina che vive sotto il letto ha aspettato che cadesse il ciuccio per appropriarsene…
Last Updated on 25 Maggio 2018 by Micaela
Alzi la mano la mamma che è totalmente soddisfatta del proprio pediatra.
Diciamocelo apertamente: siamo delle grandissimi scassamaroni. Senza se e senza ma.
Quindi la categoria “Mamma” l’abbiamo praticamente marchiata a fuoco, agli occhi di un pediatra, qualsiasi mamma, maggiormente una neomamma, non è una persona, è un essere abominevole, ansiolitico, che fa un sacco di domande sceme, che sta sempre su internet a fare ricerche improbabili, che per una bolla sul sederino, chiama la protezione civile… e così via.
Vero. Tutto vero. Ma.
Ma anche voi pediatri, signori miei, non siete mica i padreterni scesi in terra, eh?!
O meglio, sicuramente ne saprete a vagonate, siete degli ottimi medici, ma un filino di umanità nei confronti della categoria “essere abominevole ansiolitico” e della categoria “nanerottolo untore frignante”, non guasterebbe. Anzi. Avvalorerebbe la vostra professionalità. Io la vedo così.
Abbiamo cambiato da pochissimi giorni il pediatra, per motivi logistici, con quello precedente ci trovavamo bene: ormai ci conoscevamo da diversi anni, avevamo instaurato un equilibrio nel rapporto che soddisfaceva tutti quanti: bambini-genitori-medico, ma era diventato pesante ogni volta raggiungerlo, da quando abbiamo traslocato in quest’altra zona della città, quindi da tre anni a questa parte.
Quindi, da qui, la decisione di cambiare pediatra. Ovviamente, tutti i pediatri che ci avevano segnalato come validi, erano stra-occupati. I miei bimbi, non essendo più neonati (Alè-oh-oh!) non hanno priorità nella lista e quindi ci siamo infilati nel primo pediatra più vicino casa con disponibilità.
La prima visita conoscitiva, con Massimo, è stato un vero disastro: Massimo, dopo più di un’ora e mezza di attesa, dopo una giornata di scuola, era idrofobo ed incazzato come una bestiolina, non riuscivo a contenerlo. Il dottore pretendeva calma e silenzio attorno. Mi ha rimproverato più volte di non aver preparato adeguatamente il bambino all’incontro, visto che stava così.
Ha sputato sentenze contro il vecchio pediatra che, secondo lui, aveva preso decisioni sulla pelle dei miei figli non giuste (…e allora perchè stanno benissimo?!)
Ne ha infilata una dietro l’altra minando la mia autostima come madre (facilissimo di questi tempi) e insinuando mille dubbi.
No. Così non va.
Ho rianalizzato la questione.
E mi sono detta: ma non è che per forza devo essere io la sbagliata, magari è lui che non ha la vaga idea di cosa significa essere una madre, insomma, empatia = 0.
Però come medico, mi sembra valido. Ha fatto un’accurata visita. Ha capito al volo certe piccole situazioni. Insomma, da quel lato mi è piaciuto.
Però. Cavoli. Un paio di regolette, come dobbiamo rispettarle noi e stanno bene affisse sulla bacheca nel suo studio, le vorrei aggiungere anche io. E per la categoria in generale. Così ho pensato al decalogo del pediatra.
Il decalogo del pediatra… secondo me!
- Non essere misogino: se sei un pediatra, per forza di cose, avrai a che fare principalmente con donne, con mamme, di tutti i tipi: belle, brutte, simpatiche, antipatiche, giovani, attempate,… non puoi odiarle tutte indiscriminatamente e considerarle delle cretine.
Sforzati a considerarle diversamente. - Accettare che i bambini tocchino quello che hai sulla scrivania: un bambino, per definizione, è curioso. Vuole giocare. E ci riesce, con qualsiasi oggetto gli si pari davanti, maggiormente se è nuovo, insolito, colorato e… quindi, se i bimbi toccano il portapenne, le scartoffie, i campioncini che hai sulla scrivania, nonostante la mamma stia cercando di tenerli buoni e nel contempo sta cercando di ascoltare quello che tu stai sentenziando dall’alto della tua scienza, non grugnire, non alzare la voce, ma dai un pezzetto di carta ed una penna anche a loro, coinvolgili nel discorso… forse ci aiuti!
- cercare di rendere l’attesa quanto più breve possibile: quando dai un appuntamento, e ci tieni tanto affinchè non ci siano visite extra-orario, cerca di rispettare gli orari che TU hai imposto. In caso contrario, se ti entra un bimbo sonoramente infastidito dall’attesa, stai zitto.
- Non trattare le mamme come delle scassa maroni a prescindere: cerca di discernere quelle che lo sono davvero da quelle che vengono da te proprio perchè non ne possono fare a meno!
- Non parlare male del tuo collega, di un altro medico specialista. Se la tua diagnosi è discordante dal foglio che stai leggendo, non lo manifestare con epiteti spiecevoli, puoi far arrivare il messaggio alla mamma anche in maniera più dignitosa e seria e fare la figura, quindi, di un professionista vero.
- Non emettere giudizi sul metodo educativo, se non sono stati richiesti
- Non prendere per il culo: se viene fatta una domanda, non è che viene posta per perdere tempo o per scherzare, si gradirebbe una risposta scevra da sottintesi che fanno chiaramente intendere che si tratti di una presa in giro
- Lavarsi le mani tra una visita e l’altra. Eh sì.
- Non dare per scontato tutto: ripeti anche all’infinito le stesse cose. E’ noioso. Ma fa parte del tuo lavoro.
- Sorridere, anche se sei stanco e te rode. Sapessi quanto rode a me venire!
Manca qualcosa a questo decalogo del pediatra?
Voi cosa direste al vostro?
Micaela santissime parole!!! Ora lo stampiamo e lo mandiamo a tutti i pediatri! Il mio pediatra di base ne avrebbe mooolto bisogno! 🙁
oh che sante parole. che io adatterei a molti medici perchè quando hai a che fare con anziani il discorso cambia poco. noi non abbiamo il pediatra. è una scelta dovuta chiaramente al fatto che i miei bimbi hanno la fortuna di avere un medico in famiglia ed io una cara amica pediatra che abita lontano ma per le emergenze telefoniche c’è. il grande però l’ho ha avuto. per ben 3 mesi. ma quando ti senti dire “non gli tolga il pannolino per pesarlo che poi essendo un maschio mi piscia dappertutto” e altre amenità simili, per non parlare dell’approccio alla prima visita ( io non vengo a domicilio se non a pagamento, io sono puntualissima lei deve fare altrettanto-salvo poi farti attendere un’ora con neonato urlante). io volevo solo fare la mamma ma quando le ho sentito dire sciocchezze mediche ho deciso che forse da sola avrei fatto meglio. e non lo dico per supponenza. avrei potuto cercare altrove e cambiarlo. si ma ciò che sento in giro non è tanto meglio. per cui tutta la famiglia è sotto una simpaticissima dottoressa per adulti che per sua fortuna non vediamo mai
Hai trovato la situazione perfetta!
D’accordissimo! Da divulgare e far conoscere a tutti!!! Contribuisco nel mio piccolo alla divulgazione inserendolo nella mia Top of the Post della settimana! 🙂 http://lavorodamamme.blogspot.it/2016/02/top-of-post-settimana-dal-2501-al-3101.html
Grazie!