Non si diventa "Selvaggia Lucarelli" a caso. Il processo per diventare ciò che si è,…
Last Updated on 27 Febbraio 2019 by Micaela
Due sorelle: Marta e Giovanna.
Una tutta dedita alla famiglia che si è ritrovata a fare delle scelte, anche inconsapevoli, che l’hanno portata distante dal suo vero essere e l’altra che invece è tutta centrata in se stessa, tanto da non avere alcun tipo di relazione affettiva degna di questo nome. Nemmeno con un gatto.
Marta e Giovanna sono le due facce della stessa medaglia, fiere della propria vita, dei risultati raggiunti, ma incomplete, perchè ciascuna guarda l’altra come invece quella davvero realizzata.
E’ l’eterno dualismo in cui una donna qualsiasi è proiettata nel momento stesso che matura e mette su famiglia.
Riusciremo a uscire fuori da questa eterna scelta?
Carriera o amore? Successo o sentimenti? Mondanità o focolare?
L’eterno “essere o non essere” shakespeariano declinato ora nell’epoca della donna del duemila.
Del duemila, anzi no, del duemilaediciannove, signore mie. Mica del millenovecentosessantotto. No.
Così legate, le due sorelle, eppure così lontane. Nate da stesse radici eppure così incapaci di comunicare tra loro. Tutto ciò che si son costruite, le ha inesorabilmente allontanate. In maniera irreversibile?
Sarà la morte della loro adorata nonna a metterle di nuovo l’una di fronte all’altra in territorio neutro, nel paesello umbro in cui hanno trascorso la loro infanzia, lontane quindi dal mondo che pare le abbia fagocitate. E qui ritrovano la loro essenza, riscoprono ritmi che non avevano più e si sentono più vive. In modi totalmente differenti, eppure in ugual misura.
Dieci cose che avevo dimenticato
Marta si scopre essere viva anche lontana da marito e figlio e, guarda un po’, le piace pure questa nuova dimensione.
Gio si scopre capace di stare senza telefono e senza riunioni e soprattutto, senza tacchi e tailleur.
Insomma, ciascuna riscopre cose di aver dimenticato… di se stessa.
Ritrovano le amicizie di una vita e ci sarà un uomo che le metterà di fronte alle proprie fragilità e alle vere decisioni che devono prendere, a prescindere dal mondo intorno che le influenza, ma in base a ciò che realmente vogliono.
Marta e Gio’ siamo noi, tutte noi
Un romanzo che è un bel percorso delle due donne. Come dicevo, queste due donne sono in realtà la stessa persona, per come la vedo io.
Tutte noi siamo combattute in questa ambivalenza e trovare un equilibrio tra queste due facce non è affatto facile, a volte costa tanto in termini di tempo, fatica e… relazioni. Diciamolo.
A volte lo si trova subito, altre volte l’ago della bussola si perde e ci si ritrova perse in una landa desolata che non ci appartiene, in cui ci si risveglia un giorno dal torpore e ci si chiede: “Ma che diavolo ho fatto finora?”.
Trovare e mantenere il centro. Non è facile. Non è immediato. Non è sicuro. Ma bisogna farlo, prima o poi. La vita stessa ti richiama all’ordine, presto o tardi, e devi farlo assolutamente. Soprattutto per te stessa. Perchè gli altri vanno avanti comunque. Anche senza di te. E sì, anche i figli, vanno avanti comunque anche senza di te… è che sei te stessa quella a cui ti mancherai di più.
Mi piacerebbe…
Un bel romanzo. Mi piacerebbe sapere di più di Anna, l’amica del cuore di Gio, che ha un bel ruolo nella storia, ma ancora non ha scoperto tutte le carte, a mio avviso. Mi piacerebbe sapere di più del compagno di Marta, che mostra una sensibilità, una maturità e un’elevatura che non è affatto tipica del mondo maschile, e che, anzi, nasconde qualche altra cosa sotto.
E vorrei sapere di più anche della nonna, che fino all’ultimo ha nascosto una storia non facile.
Mi piacerebbe sapere ancora. E ancora…
Una lettura che consiglio a tutte le mie amiche, mamme e non.
“Dieci cose che avevo dimenticato” di Lucrezia Sarnari.
E se l’avete già letto, che ne pensate?
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A me è piaciuto senza pero’ arrivare ad entusiasmarmi. L’ho trovato un po’ ripetitivo nelle riflessioni delle due sorelle ma ben scritto.
Potrebbe essere che uno stesso libro possa suscitare sensazioni differenti in base al momento che il lettore stia vivendo. Ebbene, forse sto trascorrendo un periodo in cui questa storia mi ha più toccata. Potrebbe essere questo…