Last Updated on 28 Novembre 2018 by Micaela

I bambini, per definizione, sono CAPRICCIOSI e MOCCIOSI (nel senso che producono ettolitri di muco, che neanche un cesto di lumache messe a spurgare riescono a tirare fuori!).
Pertanto prendiamone atto e conviviamo con tutto questo!
Rimedi?
Non ce ne sono.
Ogni bambino è a sé stante, ogni bambino ha il suo temperamento, le cose che gradisce di più, quelle che invece lo fanno andare su di giri, quelle che non tollera, come noi adulti, del resto, solo che noi abbiamo capacità di elaborazione (mica tutti, però!) che i bimbi, invece devono ancora imparare.
Le esigenze e i bisogni dei bambini sono diversi, bisognerebbe imparare ad assecondarli per evitare di incrementare gli episodi di esplosioni di escandescenza da parte del piccolo, che manco lo Stromboli di questi periodi!
Se un bimbo ha bisogno di dormire il pomeriggio che sennò la sera diventa isterico e manco riesce a cenare, tanti sono i calci che riesce a dare al muro e non ce la fa a fermarsi, allora si deve fare in modo di fargli fare il risposino.
Se un bimbo ha bisogno di mangiare spesso, come le mie ad esempio, che altrimenti diventano lagnose e insopportabili e si prendono a capelli per un nonnulla e una volta fatta merenda invece, vanno d’amore e d’accordo… fino al primo morso della fame successivo, meglio organizzarsi per degli spuntini veloci e leggeri.
Se un bimbo odia stare legato al seggiolino dell’auto e recalcitra, si dimena come un’anguilla in una vasca d’olio e ti scappa da tutte le parti, e niente, lo si lega lo stesso al seggiolino e si cerca dei modi per distrarlo: giocattolini, canzoncine e se manco tutto questo funziona, allora meglio mettere la radio a palla e via…
Se un bimbo non vuole andare a scuola, perché preferisce stare a casa con la mamma… come dargli torto?

capricci

 

Mettiamoci nei loro panni

Ecco, questo è il punto, mettiamoci nei LORO panni: cosa faremmo noi nella stessa circostanza?
Perché non deve essere bello essere legati al sedile, quando si è tutti infagottati d’inverno che non riesci neanche a girare la testa dall’altra parte, perché non deve essere bello essere mollati a scuola, quando hai passato tanto tempo delle vacanze con la tua adorata mammina a preparare biscotti, perché non deve essere bello se arriva il ragazzino che ti strappa dalle mani il gioco che tanto ti piace e ti senti spiazzato, perché non deve essere bello interrompere la visione del tuo cartone animato preferito per andarti a lavare i denti o per rimettere a posto i giocattoli, perché non deve essere bello arrivare fino a sera, senza esser riuscito a fare un pisolino, soprattutto se ti sei dovuto alzare alle 6 di mattina,…  e potrei andare avanti all’infinito!
Ecco, mettiamoci nei loro panni.
Come mi regolo io?
Cerco di evitare, per quanto possibile, i motivi di capricci: dando alternative, suggerendo una nuova strada da prendere, arrivando a compromessi… e cercando di tenere la calma, anche se non è sempre possibile. Quando proprio vedo che o io sto esaurendo la calma, oppure il capriccio di turno è ingestibile, allora lascio da solo il capriccioso di turno a bollire nel suo brodo, fino a che non si esaurisce il motivo di lamentela.
E’ vero che si parla tanto dei Terrible Two, come di una fase in cui il bambino è particolarmente agitato e capriccioso… ma potrei anche rispondere che prima dei due anni di età non può esserlo perché ha altre esigenze e capacità motorie che non glielo permettono e dopo, questi capricci, si trasformano in altro: evolvono, prendono altre forme, diventano, se è possibile, anche più “subdoli”! Quindi non è che la cosa si esaurisce con i due anni… anzi, forse è solo l’inizio.
Una sola domanda esistenziale ho da fare: ma perché Dio, invece di far piangere sempre i bambini per richiamare l’attenzione o per manifestare disappunto e malessere, non si è inventato di farli ridere a crepapelle???? Non sarebbe stato meglio?!

7 pensiero su “E BASTA con questi capricci!”
  1. bhe, se avessero passato tutto il tempo che piangono a ridere a crepapelle secondo me sarebbero diventati insopportabili ugualmente!!!

  2. Guarda, io me la vivo facile…..la mia frase più gettonata da piccolo era: “amore mio, se tu sapessi quante cose fa la mamma durante il giorno anche se non le vuole fare!!!! La vita è così, ogni giorno si fanno cose belle, cose meno belle, cose noiose e cose spiacevoli, e poi la sera ce le siamo tolte tutte dalle scatole e finalmente si sta in pace!” Ahò, ha funzionato…ora neanche si lamenta più……le rotture se le vive in apnea! Come me!

  3. Mi piace la tua riflessione, concordo su tutto, il fatto di mettersi nei panni degli altri è un “qualcosa” da sperimentare sempre nella vita. Io mi sono accorta che in questo modo si evitano liti e si riesce a capire meglio la situazione…con i bambini ma anche con i grandi!

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