Un romanzo di un amore non corrisposto come vorrebbe essere, contorto e che fa contorcere:…
Last Updated on 20 Settembre 2016 by Micaela
Sulla scia del primo romanzo che ho letto poche settimane fa “Cara cognata, ti odio!“, ho voluto continuare a leggere le vicende di Daphne ed ho letto “Finchè suocera non ci separi!“.
Finchè suocera non ci separi – La storia
Daphne Borgia, ormai sposata con il suo adorato Andrea, stilista fascinoso e uomo praticamente perfetto, vorrebbe vivere la sua vita matrimoniale dorata e agiata e perfetta, come se l’era sempre prefigurata: cene romantiche, successi a lavoro di entrambi, complicità, supporto reciproco…
Sarebbe tutto così bello, peccato che ci si mette la suocera, che decide di infilarsi nel loro rapporto proprio quando loro rientrano dal viaggio di nozze.
E da lì, inizia l’inferno per Daphne.
Clarissa, la madre “inesistente”, decide di essere, al contrario, una nonna onnipresente. Sì, perchè nel frattempo Daphne rimane incinta.
Ma è odiosa. Indisponente. Saccente. Arrogante. Viscida. Malevola. Proprio una pessima, pessima persona. Soprattutto nei confronti della nuora, come il classico rapporto nuora-suocera… solo che qui è amplificato a potenze eccezionali. Davvero.
Man mano che si legge il libro, si sente salire il livore e il disprezzo nei confronti di questo mostro di donna, che ne combina di ogni per arrecare del male psicologico e anche fisico alla nuora.
C’è anche da dire che, Daphne neanche gliele canta quattro come si dovrebbe, almeno, non quando sarebbe stato opportuno cominciare a farlo.
Lei aspetta, giustifica, cerca di mantenere la pace in casa… nonostante le prevaricazioni, i calpestamenti della sua dignità sia come donna e poi come mamma (per non parlare come moglie!). D’accordo la buona educazione, Daphne, ma il passo dall’essere eccessivamente educate e rispettose a delle perfette fesse, è davvero breve.
Avrei voluto dirgliene io personalmente quattro a quella donna pessima. Ma pessima davvero.
Lui poi, con la scusa del lavoro, si nasconde, non prende posizione, fa finta di non vedere, di non sentire… un perfetto smidollato, altro che uomo perfetto. Fino a che la moglie non lo mette finalmente davanti ai fatti.
Però poi…
Non vi voglio rovinare il finale.
Quello che invece voglio dirvi è che se si arriva ad essere dei mostri del genere, c’è sempre un motivo e che in realtà, l’atteggiamento di Daphne di capire e di spezzare la spirale d’odio, è sempre il migliore.
Un bel romanzo, una bella avventura che mi ha lasciata incollata alle sue pagine ancora e ancora, perchè dovevo vedere fino a che punto reggeva Daphne, non poteva andare avanti così per sempre, no!?
E ora, che succederà?
Corinne, facci leggere ancora di Daphne, presto!!!!
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