Era davvero tanto tempo che non leggevo un romanzo tutto d'un fiato, in genere la…
Last Updated on 30 Novembre 2016 by Micaela
A volte ci si ritrova a riflettere su quanto siamo riusciti ad ottenere nella vita, sulle persone che ci circondano, su quanto di concreto abbiamo fatto.
In realtà, spesso ci fermiamo a pensare a quello che ci manca, a quello che NON siamo riusciti ad ottenere e scatta in noi quel senso di insoddisfazione e di smania che ci induce a guardare oltre, a cercare altro.
A volte va bene. Altre volte no.
A volte ci si interroga su quale sia il male minore, più che sul bene maggiore.
E si mette in discussione la strada che è stata percorsa sino a quel momento, cercando di trovarne delle altre.
Qual è il male minore?
La solita vecchia storia del bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto e sul dualismo di chi si accontenta e di chi invece è eternamente insoddisfatto.
Cosa è meglio tra le due cose?
E soprattutto, nel momento in cui non ti accorgi della fortuna che hai e che, per la voglia di provare un brivido insolito, cerchi di allontanarti e ti ritrovi nei guai…
Il male minore – La storia
E’ quanto accade ad Alessandra, la protagonista del romanzo “Il male minore” di Simona Fruzzetti.
Donna giovane e attraente, con una bella famiglia, un marito e una figlia da manuale, una vita serena e ben definita, senza lati oscuri, senza parallelismi. Tutto scorre liscio, fino a quando lei non incontra per caso un suo ex, il suo storico ex che ancora, notevolmente, ha un ascendente su di lei e se ne approfitta, circuendola in ogni modo.
Lui è abile a farla tentennare, le costruisce attorno situazioni che la mettono a dura prova. Coinvolge in questo anche l’inconsapevole sorella minore di lei, una gran piantagrane. Insomma, Alessandra è talmente ingenua che cade nella trappola. E poi?
Poi, capisce che quello che l’affascinava era semplicemente l’idea che lei aveva di lui, non di certo lui, che si rivela un essere ingannevole, ipocrita e approfittatore.
Il male minore, quindi, qual è? Quello che forse per capire tutto questo, alla fine, si sia sbucciata solo un ginocchio e non abbia infranto una famiglia che, invece, è sempre stata il suo porto sicuro e felice.
Un romanzo piacevole, come tutti gli altri di Simona, breve e scorrevole.
Ovvio che mi sarebbe piaciuto continuasse di più, ovvio che avrei letto volentieri più approfondimenti di alcuni aspetti, ovvio che avrei voluto l’evolversi di situazioni. Insomma, è finito troppo presto!
Gli altri romanzi di Simona Fruzzetti che ho letto e recensito:
Grazie infinite di questa recensione, mi sorprendo ogni volta, ma tu evidentemente hai saputo cogliere quello che di buono c’è.
Lo dico sul serio: a me è piaciuto.
E’ chiaro che, avendo letto gli altri tuoi romanzi, questo risulta acerbo, ma vedere come inizia a prendere forma un talento è sempre affascinante ed è una grande prova di generosità ed intelligenza, la tua, quella di metterti sempre in discussione.