Siamo tutti consapevoli di quanto la vita sia fatta di piccole cose e, sebbene sia…
Last Updated on 30 Novembre 2018 by Micaela
E’ da tempo che pensavo di essere arrivata ad una fase di stallo, non in fatto di cose da dire, perchè qui, si sa, dò voce ai miei pensieri e racconto di quel che accade nella mia vita, quindi, di quello c’è sempre da dire un sacco.
La fase di stallo riguarda il fatto che ritenevo di sapere ormai tutto, o quasi, sui social network: facebook, instagram, pinterest…
Come era la comunicazione nella “preistoria”, ovvero nel 2009
Bazzico questi social ormai da diversi anni, ricordo di aver aperto il blog che Melania non aveva nemmeno 1 anno ed ora ne ha quasi 8.
Era il 2009. Era l’epoca in cui non esistevano complicati algoritmi che davano o toglievano visibilità alle pagine facebook, era l’epoca in cui non pensavi di comprarti un dominio e ti facevi stare bene quello con “blogspot.it” nella url, era l’epoca in cui twitter non si usava nemmeno e instagram non esisteva affatto.
Era l’epoca in cui il post del blog poteva essere tranquillamente paragonato a quello che oggi potrebbe essere un banale status su facebook, si facevano domande e nei commenti arrivavano a valanga risposte e pareri, ora invece si svolge tutto sulla pagina facebook, qui, quando va bene, arrivano le interazioni. Insomma, il piano si è completamente spostato, tutto è diventato più veloce e smart e spesso quei commenti e quei like di facebook non si tramutano in click sul blog. Insomma, è complicato.
Ho capito che non avevo capito una mazza
Ho capito che non avevo capito una mazza e che avevo bisogno di fare chiarezza in questa giungla.
Le idee sono tante e confuse, avevo bisogno di qualcuno che me le rimettesse in fila e che me le facesse rianalizzare con calma daccapo, che altrimenti non mi sarei mossa di una virgola.
Ho bisogno di approfondire
E’ qui, quindi, che è entrata in scena lei, la biondina, anzi, la socialmediabiondina, Silvia Lanfranchi.
La seguo da quasi un anno. Ho potuto apprezzare la sua chiarezza espositiva, la sua mancanza di fronzoli e fuffa, il che è sinonimo di conoscenza vera.
Ho apprezzato il suo essere essenziale, elegante e precisa. Come piace a me.
Così mi sono convinta a seguire il suo corso “Strategia fai da te“.
Il corso: Strategia fai da te
Inizialmente temevo che questo corso fosse troppo “da principianti”. Ebbene, la mia puzza sotto al naso è stata completamente smentita ed ho dovuto piegare la testa e mettermi a studiare, esercitarmi e sperimentare e ancora troppo devo imparare, mannaggia a Silvia!
Con questo corso si fa chiarezza su quali sono i mezzi da usare per arrivare ad avere una strategia di comunicazione convincente ed efficace, quali sono le metodologie da seguire e passo passo.
Silvia costruisce un palazzo di cose da fare, usando un mattone dopo l’altro, ti fa capire che c’è tanto da fare e ti accompagna.
Suggerisce quale è la strada da percorrere, fa luce su alcuni aspetti che possono essere ingannevoli, chiarisce che la costanza e lo studio, alle lunghe ripagano, soprattutto se dietro ci sono contenuti validi che aspettano solo di essere conosciuti. Se poi c’è il vuoto cosmico, allora non è colpa di Silvia che le cose non cambino di una virgola. Ecco… su questo devo ancora riflettere bene, perchè ancora non mi spiego il motivo per cui alcuni siti di banalità vadano alla stragrande ed altri di contenuti meravigliosi non riescano ad uscire fuori dai soliti 10 lettori. Possibile che sia dovuto soltanto ad una differente strategia di comunicazione?
Può darsi.
Tornado al corso “Strategia fai da te”, al di là delle singole lezioni, tutte esaustive e molto dettagliate, su come affrontare una strategia di comunicazione sui differenti social network, Silvia è riuscita ad aprirmi un mondo nuovo. Ed il mondo che mi ha aperto è quello della comunicazione pensata e con criterio, quella in cui prima di postare devi pensarci bene su, devi avere un quadro di insieme, devi essere capace a parlare a chi veramente vuole ascoltare quello che hai da dire e non basta lanciare parole a caso ad un pubblico qualunque.
Sto cominciando quindi a pensare che Silvia sia un qualcosa di assimilabile ad una droga: come la cioccolata, crea dipendenza. Finito il corso, oltre ad avere una montagna di cose da sperimentare e capire ancora bene, vuoi subito andare avanti e farne un altro.
Poi non dite che non ve l’avevo detto, eh!
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