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Last Updated on 7 Gennaio 2025 by Micaela
“It Ends With Us” è il film tratto dall’omonimo romanzo rosa di Colleen Hoover, ora disponibile sulla piattaforma Amazon Prime Video.
La trama di It ends with us
La trama segue la storia di Lily Bloom, una giovane donna che cerca di costruirsi una vita indipendente a Boston, dove apre il suo negozio di fiori. Qui incontra Ryle Kincaid, un affascinante neurochirurgo con cui inizia una relazione passionale ma complessa. Tuttavia, il passato turbolento di Ryle e le difficoltà emotive portano alla luce (con molta difficoltà) dinamiche di maltrattamenti e violenza, mentre Lily si trova a riflettere sul suo rapporto con Atlas, un amore giovanile tornato inaspettatamente nella sua vita.
Il cast
Il film vanta un cast di tutto rispetto: Blake Lively interpreta Lily Bloom , Justin Baldoni, che è anche regista del film, è Ryle Kincaid. Il personaggio di Atlas è interpretato da Brandon Sklenar.
Per chi è il film?
“It Ends With Us” è consigliato agli amanti dei drammi romantici e a chi ha apprezzato il libro originale, anche se si deve preparare forse ad una delusione. Chi cerca una rappresentazione più approfondita e realistica delle dinamiche legate alla violenza domestica potrebbe rimanere deluso. Certamente è dedicato ad un pubblico giovane che ha letto il romanzo.
It ends with us: differenze con il romanzo
Il film si prende alcune libertà rispetto al romanzo di Colleen Hoover. Mentre il libro si focalizza maggiormente sui monologhi interiori di Lily e sul suo processo di guarigione emotiva, il film tende a enfatizzare il dramma visivo e la tensione tra i personaggi principali. Inoltre, il film risulta molto più soft, evitando di affrontare direttamente la questione della violenza sulle donne. Uno dei probabili motivi sta forse nel fatto che è stato pensato per un pubblico molto giovane, ma ciò non toglie a maggior ragione che sia un’occasione mancata per parlare proprio di un tema di grande attualità come la violenza domestica.
I dialoghi, poi, sono spesso scarni e minimali, risultando talvolta semplicistici. Questo porta a una narrazione che rischia di non rendere giustizia alla complessità del tema trattato.
Un altro aspetto problematico è che ci sono troppi elementi che distraggono dall’elemento di denuncia sociale che dovrebbe essere il cuore del racconto. Ryle è presentato come un uomo bello, ricco, neurochirurgo, quasi perfetto, irresistibile, un personaggio capace di conquistare chiunque. Questa rappresentazione rischia di far innamorare tutti di lui, portando inconsciamente a giustificare o minimizzare i suoi comportamenti tossici, anzi, a sperare in una riappacificazione finale. Non è così che una storia che vuole denunciare la violenza domestica dovrebbe essere raccontata.
It ends with us: non ci siamo
Un aspetto che mi ha colpito negativamente è il modo in cui il film sembra giustificare i maltrattamenti di Ryle a causa della sua infanzia difficile e dei traumi subiti. Sebbene sia importante comprendere le origini dei comportamenti tossici, questa spiegazione rischia di banalizzare un problema grave come la violenza sulle donne, che è una piaga trasversale e culturale. La narrazione avrebbe potuto approfondire di più le dinamiche sistemiche e strutturali che perpetuano questi abusi, piuttosto che concentrarsi esclusivamente sul passato del carnefice che diventa quasi una vittima.
Le questioni a lato del film
Dal mese di agosto 2023, il progetto del film ha attirato molta attenzione per i cambiamenti e gli aggiornamenti avvenuti durante la produzione. La scelta di Blake Lively e Justin Baldoni nei ruoli principali ha inizialmente suscitato entusiasmo, ma è stata anche accompagnata da controversie. Negli ultimi mesi, le tensioni tra i due attori sono diventate di dominio pubblico, con accuse reciproche che hanno complicato ulteriormente la produzione. Secondo quanto riportato, Blake Lively avrebbe espresso insoddisfazione per alcune scelte registiche di Baldoni, accusandolo di non rispettare appieno il messaggio del romanzo originale e di farle body shaming (anzi “fat-shaming”). Baldoni, dal canto suo, ha criticato Lively per presunti atteggiamenti poco collaborativi sul set.
Sin dalla sua uscita la scorsa estate è stato più chiacchierato l’atteggiamento dell’attrice Blake Lively molto “sbarazzino” durante la proiezione delle anteprime, proprio a rimarcare la differenza con il tema cardine del film, piuttosto che proprio il film che aveva fatto un buco nell’acqua. Si era poi notato il fatto che entrambi i protagonisti non comparivano mai insieme durante questi eventi di lancio, cosa che ha fatto insospettire i fan.
La vicenda si è ulteriormente complicata negli ultimi giorni, quando fonti vicine alla produzione hanno rivelato che entrambe le parti stanno valutando azioni legali per diffamazione. Questo clima di tensione ha generato molte speculazioni tra i fan, che si interrogano sull’impatto che tali conflitti possano aver avuto sul prodotto finale. Tutta una costruzione di marketing per cercare di dare maggior risalto al film oppure c’è qualcosa di fondato dietro? Non è affatto chiaro.
E’ da vedere?
Nonostante tutto “It Ends With Us” può essere un film piacevole da vedere per impiegare una serata in maniera quasi leggera (e questo dimostra che il tema non è stato affatto centrato), i protagonisti sono certamente un bel vedere, le ambientazioni pure… insomma, che dire?! Per non rimanere fuori dai discorsi gossippari del momento e per avere un argomento in più di cui parlare alla macchinetta del caffè, direi che si può guardare.
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