E cominciamo la rassegna di lavoretti di Natale che Miriam riesce a creare dal nulla,…
Last Updated on 5 Luglio 2017 by Micaela
Mamme, diciamocelo, siamo noi che ci ostiniamo a creare certe situazioni, perchè sotto sotto, un po’ sadiche lo siamo veramente!
Sapete a cosa mi riferisco: materializzare degli improbabili Babbo Natale ai nostri bambini.
Chiedendo al vicino di casa, al nonno, allo zio, all’amico di indossare quel mezzo vestito cartonato e quella lanicciola bianca, a volte anche zozza, crediamo di fare la felicità dei nostri figli, facendogli conoscere il personaggio della magica notte di Natale.
E invece non facciamo altro che traumatizzarli a vita: bimbi piagnucolanti, tremanti, addirittura urlanti di paura tra le braccia di mamma o papà, che affondano il loro viso sul collo della persona famigliare e non degnano il malcapitato di alcuno sguardo, anzi, non vedono l’ora che si tolga dalle scatole e che finalmente si possano aprire in pace i regali.
Mi chiedo: perchè?
La paura di Babbo Natale: ci sono cascata in pieno!
Anche io ho fatto questo tremendo errore il primo Natale che Miriam si potesse rendere conto, aveva poco più di un anno, aspettavo Melania, avevo un pancione che faceva provincia e delle caviglie da record.
Era il primo vero Natale da mamma, in quanto al precedente, Miriam aveva appena due mesi e trascorse tutto il tempo delle feste dormendo e bevendo latte, come era giusto che fosse, del resto, no?
Dicevo, quindi, era il primo Natale di Miriam bambina, volevo che fosse speciale, assolutamente perfetto, ero in preda a quei deliri da neomamma che fosse stato per me avrei anche affittato una slitta con tanto di renne vere… ce le vedete in giro per Roma all’ora di punta della vigilia di Natale, eh!?! Sì, non avrei badato a nulla e avrei dato retta ai miei neuroni impazziti e ovattati, un po’ dall’essere diventata mamma da troppo poco tempo e un po’ perchè circondati da troppi ormoni, decisamente troppi. Insomma, non ero un essere in grado di intendere e di volere in quel periodo. Decisamente. (Anche ora, ma per altri motivi… forse un giorno ne parlerò!).
Costrinsi il marito di mia cugina a travestirsi, poveraccio. Uscì di casa, dopo cena, con una scusa qualunque (le sigarette… ma lui non fuma!). Si cambiò in mezzo le scale, che, poveraccio di nuovo, faceva pure freddo, ed ha anche detto di aver incontrato un paio di signore, che l’hanno guardato nemmeno come se fosse il maniaco della trentaduesima strada. Bussò alla porta, entrò con il solito “Oh-oh-oh“… come Miriam realizzò la sua presenza, cominciò a tremare, letteralmente, neanche aveva la forza per piangere, tanto era terrorizzata sul momento, era rimasta senza fiato, e se dico: senza fiato, è stato SENZA FIATO. Si aggrappò in braccio non ricordo a chi (forse la nonna?) e poi urlò con tutta la forza che potesse avere in quel corpicino unenne. Un trauma. Un vero e proprio trauma.
A nulla valse la performance dello zio, che è stato un perfetto Babbo Natale, con una parlata alquanto particolare, sembrava mezzo rumeno, chissà perchè… ma vabbè.
Ce n’è voluto parecchio per calmarla. Anche dopo che st’uomo vestito di rosso se ne fu andato (si ricambiò nuovamente in mezzo alle scale…. aripoveraccio!) Miriam guardava con terrore la porta, si aspettava da un momento all’altro che entrasse un qualche altro uomo mostruoso a terrorizzarla.
Il punto è: perchè?!
A quanto pare è diffusa, diffusissima questa paura di Babbo Natale nei bambini piccoli e, più in generale, di tutte queste figure appartenenti al mondo fantastico. E a quanto pare, è normalissima questa reazione, per tutta una serie di motivazioni ragionevolissime e comprensibili.
I bimbi poi, imparano ad apprezzare questi momenti, quando sono più grandicelli… ma lì bisogna fare attenzione, perchè ti sgamano con un niente:
“Mamma, quella barba puzzava di plastica!”
“Mamma, ma perchè il nonno di Giulia si è presentato vestito in quel modo?”
“Ehi, ma tu sei finto! Babbo Natale lo sa che vai in giro facendo finta di essere lui?”
Si sta in serio rischio a quel punto… bisogna essere degli abili mentitori per tenere in piedi il gioco ed avere la fortuna di trovare un Babbo Natale credibile (magari con barba e panza vere… ).
La magia è magia
Che, voglio dire: ma a noi, quando eravamo piccole, le nostre mamme facevano tutti sti teatrini (inutili)?
La magia era magia fino in fondo, i regali apparivano dal nulla ad un certo momento della serata, non si capisce bene come… ma, del resto, se è magia, bisogna crederci e basta. E ricordo, esattamente ogni volta, le mie corse per andare a vedere dalla finestra se riuscivo a scorgere la scia che lascia la slitta volante di Babbo Natale e, ne sono tuttora convinta, un paio di volte l’ho vista veramente!
Ecco. Questa è magia.