Capita spesso che i bambini, soprattutto i più piccoli, abbiano paura dell'acqua. Anche ai miei…
Last Updated on 2 Settembre 2017 by Micaela
A distanza di un paio d’anni dal primo tentativo fallimentare di scuola di nuoto, Miriam ora si ritrova a sguazzare in piscina come un pesciolino e si diverte pure.
Si vede che all’epoca non era ancora pronta.
Bambini e acquaticità
Si vede che non si divertiva e che insistere, come mi avevano detto in molti, non avrebbe portato a nulla (o forse sì, non posso affermarlo con totale certezza, ma tant’è).
Di sicuro insistere avrebbe portato a dei disagi, innanzitutto per lei, perchè non sarebbe stato un momento di gioco e di divertimento, come invece avrei auspicato, ma un momento di lotta e di obbligo e poi per me, che sto sempre in massima tensione in questi casi, tra il limbo del: “Cosa devo fare?”
Così ho lasciato perdere, per riprendere in mano il discorso in queste ultime settimane, in cui si sono riaperte le iscrizioni per dei mini corsi di nuoto per bambini.
Ebbene, con questo secondo tentativo Miriam si diverte da matti ed è lei a non vedere l’ora di infilarsi in piscina.
Per Melania non è così.
Melania sta trascorrendo la fase del: “Non voglio fare nuoto! Lo faccio quando sono grande!”
Gliel’ho fatta provare, una lezione, ma dopo aver visto la sua sofferenza, la sua fatica nel stare in acqua, il suo non essere per niente serena, allora non ho insistito, si vede che non è arrivato ancora il momento per lei.
Si tratta di paura dell’acqua?
Non credo.
Si tratta di qualcosa da vincere a tutti i costi?
Direi: anche no.
Che poi, dico: non siamo mica animali acquatici, no?! Abbiamo squame, pinne e branchie? No.
Quindi, non è detto che l’acqua sia il nostro elemento ideale.
Per alcuni sì, per altri no.
Punto.
E vabbè che “il nuoto fa tanto bene: è lo sport più completo”, ma, diciamocelo: è una gran palla!!!!
Ci sono tante alternative in giro, tra cui anche: il gioco, il sano gioco al parco o anche in cameretta…
Mica tutti dobbiamo saper fare tutto, a tutti i costi, o no!?
Siamo diversi: a chi piace uncinettare, a chi piace arrampicarsi, a chi piace leggere, a chi nuotare e a chi impiastricciare in cucina, a chi piace fare tutto e a chi niente di queste cose.
Che male c’è?
Meglio avere figli felici, che tristi scienziati o frustrate medaglie d’oro alle olimpiadi, no?
E’ vero che dovremmo aiutarli a superare le proprie paure… ma è questa una paura da dover superare a tutti i costi?
Secondo me, no.
Secondo me dipende dai bambini. Noi a settembre abbiamo insistito per portare Federico in piscina perché è restio a provare cose nuove e a imparare cose che non sa. Piano piano però ha capito che ce la poteva fare e ha cominciato a divertirsi!
Concordo sul fatto che non esiste solo il nuoto ma ci sono tante valide alternative, forse anche più divertenti dell’andare avanti e indietro dento una vasca. Te lo dice una che adora nuotare!
I bambini non vanno forzati in quanto l’attività sportiva è un gioco e se non è nelle nostre corde che gioco è?
E poi aggiungiamo pure che mica per forza devono praticare uno sport…
Un bacione Micaela 😉