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Last Updated on 8 Agosto 2022 by Micaela
Lady Cinema è un saggio di Valentina Torrini, edito da Le Plurali Editrice, che fa luce su quanto e come siamo rappresentate noi donne nei film e nelle serie tv.
Ci guida quindi nell’universo della settima arte alla scoperta di angoli inesplorati.
Questo libricino (che di “ino” ha solo le dimensioni, dentro contiene un mondo di cui avvertiamo solo una minima parte), serve per attivare le lenti femministe quando guardiamo un film.
Perchè c’è bisogno di saper attivare le lenti femministe
In Lady Cinema si ripercorre rapidamente la storia del cinema ponendo l’accento a quanto i personaggi femminili siano stati marginali, poco approfonditi, raccontati per un occhio maschile e con scopi fini alla storia del personaggio principale (maschile, nemmeno a dirlo).
Infatti, è sempre difficile, in questi casi, immedesimarsi in molte donne rappresentate sul grande schermo, tanto sono lontane anni luce dalle vere singole realtà di noi donne del mondo reali. Tutto questo accadeva, almeno, fino a poco tempo fa.
Ora le cose cominciano leggermente a cambiare e le ruote dell’ingranaggio cinematografico girano verso altre direzioni. Si comincia a parlare di storie più o meno reali, ma senza stereotipi. Si parla di difficoltà del mondo vero, di voci fuori dal coro, ma anche di quelle dentro il coro (perchè no?!).
Quali sono gli strumenti necessari per capire
Il saggio fornisce strumenti per capire quanto e come sia “femminista” una storia, attraverso dei semplici test.
C’è il bechdel test, il principio di Puffetta o il clit test, per citarne alcuni.
Per dire che un film sia femminista o che rivaluti la figura femminile, non basta che abbia una protagonista femminile. Ci vuole altro.
Ci sono campanelli d’allarme che dobbiamo imparare ad azionare quando si verificano certe situazioni, ci sono esortazioni a non considerare normale quel che finora abbiamo considerato tale.
E’ sorprendente scoprire quanto siamo dentro questo meccanismo noi donne stesse, tanto da non riuscire a discernere con obiettività quando si sta adoperando una manipolazione della figura femminile. Siamo dentro e siamo plasmate da queste immagini distorte, tanto da sentirci alla fine distorte. Ecco, con le lenti femministe non si distorce più nulla, si centra e si focalizza.
Questo libro è da leggere. Tutti. A prescindere da sesso, età e convinzioni.
È bene sapere che esistono queste lenti. Poi, se si sceglie di usarle o meno, è un altro paio di maniche.
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