Last Updated on 10 Febbraio 2020 by Micaela

E’ da un po’ di tempo che Melania si sveglia durante il suo primo sonno in preda a delle grida isteriche, dimenandosi per casa, correndo, sbattendo i piedi e piangendo disperata.
La cosa, confesso, inizialmente mi ha spaventato tantissimo, perchè la piccola sembra davvero inconsolabile in questi momenti, ma poi mi ha fatto sprofondare in un grande senso di impotenza: non si riesce a calmarla in questi momenti, non c’è nulla che io, o il papà, possiamo fare o dire, che tanto le cose sembrano peggiorare se anche solo la tocchiamo.
Continua a urlare di essere lasciata in pace, di voler scender, di voler andarsene…
E sono urla agghiaccianti. Fidatevi.

Allora, abbiamo cominciato ad analizzare la cosa.
Grazie all’aiuto della rete, ho letto questo articolo in merito, di una mamma che pure ci si era imbattuta ed ho ascoltato tante testimonianze di mamme che hanno attraversato questo momento, che pare si chiami pavor nocturnus e le cui cause sono un po’ tutto e un po’ niente.
In realtà, abbiamo anche pensato a cosa fosse cambiato nelle ultime settimane, tanto da poter destabilizzare la bambina.
Sicuramente, l’evento che è cambiato è stata la chiusura della scuola e l’andata al centro estivo.
Insieme alla sorellona.
Altri grandi cambiamenti non ci sono stati.
Tutto fila alla stessa maniera: Massimo che rompe come al solito e richiede tutte le mie attenzioni, capricci e battibecchi tra sorelle, tabella di marcia sempre fitta tra casa-centro estivo-lavoro eccetera.
Sicuramente una componente di stanchezza c’è: Melania era abituata a schiacciare un pisolino anche alla materna, fosse solo di mezzora, ma è quel che le serviva per ricaricare le pile, al centro estivo veniva caricata a pallettoni.

Allora cosa diavolo poteva essere?
Ho parlato con le ragazze del centro, che sono particolarmente attente e sensibili, magari avere un parere di una persona “esterna”, poteva essere utile.
E Azzurra mi ha infatti dichiarato che ha osservato attentamente Melania: lei soffre della lontananza e del distacco della sorella, quando Miriam manifesta la volontà di starsene un po’ per fatti suoi, oppure di voler stare con qualche altra amichetta, Melania ne soffre tantissimo, a volte si offende, a volte si allontana piangendo, altre recalcitra e manifesta la sua rabbia, insomma, non la prende mai bene.
Mi ha chiesto poi Azzurra di come fossero le dinamiche in casa ed ho riconosciuto, in effetti, questo tipo di reazione di Melania, anche se non così enfatizzata, ma sicuramente perchè io sono presa da altre mille cose quando sono in casa e non riesco a concentrarmi su loro.
A quel punto, mi sono sentita in colpa: possibile che non mi sono resa conto prima?
Effettivamente, è anche da un po’ che, per aiutare Miriam ad accettare il fatto che da settembre comincerà la scuola elementare, quindi nuova struttura, nuove maestre e nuovi compagni, sottolineiamo spesso questo suo passaggio e, inevitabilmente,  Melania deve aver vissuto questa cosa come un più forte distacco dalla sorella: da settembre non staranno più nella stessa scuola, non si incontreranno più in giardino a giocare, o a mensa, o quel saluto veloce al bagno. Così, Melania, in silenzio, sta affrontando questo distacco da sola.
Che posso fare?
Azzurra mi ha detto che è del tutto normale, che è una fase di passaggio, di crescita e anche di accrescimento della propria autostima: mentre prima Melania è entrata a scuola come sorella di Miriam, ora sarà soltanto Melania.
Mi ha consigliato di non mettermi in mezzo a queste dinamiche tra sorelle, perchè sta a loro trovare un nuovo equilibrio, un modo per riuscire a ritrovarsi.
Questo vuol dire… crescere.

E intanto, al centro estivo, per esorcizzare la paura, per scacciare gli incubi e per favorire l’arrivo dei bei sogni, hanno costruito l’acchiappa sogni

ed il barattolo della calma, che se si agita bene prima di andare a dormire, fa sprigionare una magia che protegge il sogno dei bambini

… ne ho parlato anche col pediatra, che mi ha consigliato delle goccine di camomilla e melatonina.
Sarà tutto un insieme di cose, ma pare che i fenomeni di pavor nocturnis stanno diradandosi…

9 pensiero su “Malania, pavor nocturnus e distacco dalla sorella”
  1. A mia figlia e’ durato tutto il primo anno di materna, odia il caos, i bimbi prevaricatori non li sapeva affrontare e interiorizzava tutto e sfogava di notte…all’inizio urlava e si dimenava nel letto e noi tentavamo di svegliarla o pensavamo fosse sveglia…ma ogni tentativo di carezza o altro peggiorava tutto. Poi parlando con la pediatra mi ha detto solo di starle accanto nel letto x verificare che non si facesse male muovendosi, ma di non svegliarla infatti lei stava dormendo profondamente e alla mattina non ricordava nulla ed era bella riposata…al contrario di noi che abbiamo passato l’anno dandoci il turno x starle vicino. Quest’anno ha cambiato materna, qui tengono piu’ a bada gli scalmanati e lei da urla tutte notte e’ passata a piccoli e brevi incubi verso le 3 di notte…ma non sempre….mooltoo mooolto meglio…grazie al cielo…ora a 4 anni e mezzo sembra affrontare un po meglio i grandi gruppi di bambini…anche se ancora quando trova uno un po piu prepotente va in crisi nera e non sa affrontare la situazione scoppiando a piangere disperata x molto tempo.

  2. Non e’ la stessa cosa ma invece io ho atteggiamenti piagnucolosi del gemello giustifico con stanchezza ma io è il papà abbiamo deciso di cercare di ritagliare tempo solo per lui staccandoci dal fare cose comuni per entrambi … Proviamo così e speriamo con le prossime vacanze di
    Migliorare la situazione in bocca al lupo anche a voi e alla piccola “grande” Melania …uffi com’è difficile il mestiere dei genitori

  3. Mi sono commossa. Mi aveva colpito la tua richiesta di aiuto su FB e adesso leggere questo risvolto mi ha fatto stare meglio. Vedrai che passerà del tutto;) un abbraccio
    Vivy

  4. Anche qui ricorre il pavor, ci accompagna da quando la 3enne Cecilia aveva solo 1 anno. Il prossimo anno le mie due bimbe saranno nella stessa scuola…ragiono ora per la prima volta su quanto sarà duro l’anno dopo…

  5. Hai provato con i fiori di bach…Riccardo l’anno scorso si sentiva tanto insicuro e aveva paura di qualsiasi cosa…abbiamo fatto due cicli di fiori di bach e la situazione è notevolmente migliorata…In bocca al lupo e un bacio!

  6. So di cosa parli, l’ho vissuto con Leo, il fatto e’ che quando gli succedeva io potevo solo star li ed aspettare che passasse. Dovevo cercare di svegliarlo, perché in realtà dormiva in quei momenti, e calmarlo con carezze e baci ma a volte aveva anche reazioni violente nel senso che sbatteva i piedi e i pugni così violentemente che si faceva male e da li iniziava a piangere anche per il dolore. Sono durati un po’ ed erano alternanti, non in concomitanza con dei cambiamenti, non ero nemmeno incinta di Teresa. Sono spariti così some sono venuti…..per il sonno io ti consiglio le gocce di melissa.

  7. Anche il mio grande ne ha sofferto dai 4 ai 6 anni e sporadicamente gli capita ancora. C’erano periodi in cui capitava tutte le notti anche per un mese di fila. Hai ragione, il senso di impotenza difronte a questi episodi è davvero frustrante, e spesso mi assaliva anche il senso di olpa per il timore che ne fossi la causa. Per ogni volta che capitava cercavo una spiegazione legata a qualcosa accaduta durante il giorno, a un qualche “periodo” che stesse attraversando…ma nessun nesso, niente. Semplicemente capitava. L’articolo che citi parla di varie cause, anche fisiologic, come calo di sali minerali e ipertrofia delle adenoidi. La pediatra mi consigliò un integratore a base di magnesio e camomilla prima di andare a dormire e devo dire che la situazione è migliorata (non sparita). Con il tempo e per altri motivi poi è saltata fuori proprio un ipertofia adenoidea….vai a capire! Comunque nei momenti di crisi, sebbene l’istinto sia quello di abbracciarli, consolarli e contenerli, la cosa migliore invece è quella di non toccarli. Se lo abbraccio, o semplicemente lo tocco in quei momenti la “crisi” diventa più disperata. Quello che faccio è avvicinarmi a lui senza toccarlo e cantare a bassa voce la ninna nanna con cui lo addormento.Si risolve tutto in breve tempo, soprattutto quando riesco ad intervenire non appena inizia a lamentarsi. Prova anche tu, e non colpevolizzarti 😉

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