Non so fare un'introduzione particolare a questa storia, parla di amore, di preoccupazioni e di...…
Last Updated on 3 Gennaio 2022 by Micaela
Malcolm & Marie è un film in bianco e nero, con due attori soltanto: lui e lei.
Malcolm & Marie – la trama
La coppia rientra da una serata evidentemente di gala, da come sono vestiti. Durante questa premiere, lui riesce ad ottenere l’attenzione e la celebrazione tanto cercata come regista, il suo film ottiene tutte critiche più che positive e viene quasi definito un capolavoro.
La cosa lo inorgoglisce e riempie il suo ego. Tronfio di questa sua riconoscenza, durante il suo discorso di ringraziamenti, di tutti si ricorda, tranne che di lei: Marie, la sua compagna, colei che ha ispirato la pellicola, la persona con la quale ha condiviso periodo molto difficili e momenti di down estremi.
Bastava semplicemente chiedere scusa e invece…
E’ questa la miccia che scoperchia un vaso di Pandora pieno di risentimenti, rancori, rimpianti, ipocrisia, piccolezze, vigliaccheria e recriminazioni.
Da quel momento inizia un altalena di accuse e invettive, cerebrotiche e malate, una serie di arringhe da una parte e dall’altra che vertono a portare l’acqua al proprio mulino, gettando fango addosso all’altro.
Come sembra placarsi uno, inizia l’altra e viceversa.
E se ne dicono davvero di pesanti. Pesanti come macigni. Proprio per ferire e per offendere, per discreditare il successo dell’altro e per apparire più grandi, facendo sembrare l’altra più piccola.
Come le acque sembrano placarsi e i due sembrano riavvicinarsi, ecco che uno dei due se ne esce col dire quanto di più inappropriato possa esserci e la miccia si riaccende.
Malcolm & Marie: un rapporto malato?
Tutto quello che non va, emerge e li travolge come un fiume in piena. Non si capisce se il loro è un rapporto che da sempre è fatto di questi alti e bassi. Potrebbe essere, come anche no.
Quel che si capisce è che il loro è un amore malato, fatto di dipendenza non sana reciproca.
Chi ama non punta il dito addosso all’altro, non lo ricopre di fango per poter emergere, non tira fuori questioni del passato ormai risolte e superate, soprattutto se è consapevole di quanto possa far male ritirarle fuori. Chi ama chiede scusa per le dimenticanze piccole o grandi che siano che possono esserci. Chiede scusa e rilancia cercando di rimediare. Non cerca giustificazioni sommergendo l’altro di colpe.
Chi ama mette in luce l’altro, non lo opacizza, non lo offusca, non lo deforma. Lo illumina e lo esalta.
E quei due si fanno un gran male a stare insieme. Un gran male.
Dialoghi irrealistici, soprattutto se a parlare in quel modo è un uomo
Di certo è che dialoghi di quel ritmo, di quell’intensità e di quello spessore non sono molto realistici, soprattutto se escono da una bocca maschile: mai un uomo sarebbe capace di argomentare, trattare, perorare, con tale spessore e capacità di espressione. Mai.
Strategie di dominanza, potere e discredito
La comunicazione tra i due è fatta di tempi scanditi, di accuse e insulti, di discredito proprio per intaccare l’immagine e l’autoimmagine dell’altro. Lui, Malcolm, terribilmente gonfio del suo successo non vuole scendere neanche di mezzo gradino dal suo piedistallo che finalmente ha conquistato, leit, Marie, che non molla la sua sottile strategia di vittimismo, volta ad intaccare il potere di lui su di lei. Un gioco delle parti che rimangono fisse ciascuna nella propria posizione, senza arrivare ad un punto in comune o ad una comunicazione costruttiva.
Zendaya è cresciuta tantissimo e in questa pellicola si esprime in maniera eccelsa. E John David Washington non è da meno.
Un film che se non si è più che centrati in quel momento, riuscirebbe a destabilizzare chiunque.
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