Ogni weekend in cui rimaniamo quasi forzatamente a casa, mi cimento in qualche dolcetto... stavolta…
Last Updated on 28 Novembre 2018 by Micaela
Ormai lo sanno pure i muri della mia richiesta di part time.
Lo avevo programmato subito dopo la fine del periodo ridotto per l’allattamento di Massimo.
Previdente, avevo consegnato la domanda i primi di gennaio, proprio perchè, essendoci passata, immaginavo che le cose sarebbero andate un po’ alle lunghe… ma non avrei mai ipotizzato di non saperne nulla sino a neanche 24 ore prima dell’inizio del nuovo orario, che avevo richiesto per il 1° marzo.
La cosa mi sembrava strana… troppo strana…
E in effetti, qualcosa c’era sotto.
Sono andata all’ufficio del personale per firmare la commutazione del mio contratto di lavoro, e mi è stato fatto un discorso un po’ “particolare”…
“La politica aziendale è cambiata.
Noi ci aspettiamo molto da una persona che ricopre il tuo ruolo… che ha il tuo livello…
ci deve essere una maggiore presenza… un maggior impegno…
non potete più chiederci questo…
Te l’abbiamo concesso ora in via del tutto eccezionale per non creare troppi disguidi, così all’ultimo, ma si sappia che le persone come te che hanno questi ruoli, non potranno più richiederlo…”
eccetera eccetera…
A nulla son valse le mie precisazioni: “Quello che io, e molte altre, riusciamo a fare in 6 ore di lavoro, tante persone non riescono a farle nemmeno in 12… e continuano a scaldare la sedia, prendendo lo stipendio pieno.”
E mi è stato risposto anche che la cosa è nota e che si sa pure… solo che non ci si può fare niente, per il momento e che si spera che la musica cambi anche per loro…
e poi ho anche aggiunto: “Se ci metteste nella condizione di poter lavorare anche da casa, lavoreremmo addirittura di più” e la risposta è stata: “Ma non siamo così avanti!”
Ah no!? Una delle aziende leader del settore informatico, quella che sbandiera di avere clienti in tutto il mondo, quella che dice di non avere rivali, quella che si riempie la bocca con parole: tecnologia, progresso, informatizzazione, sinergie, sfide, etc… mi risponde: “Ma noi non siamo così avanti!” !?!?!? Non sembra una contraddizioni in termini questa qui!? Non siamo mica al salumificio: “Da Sor Peppe”, o sbaglio?
E ancora mi ha chiesto con aria noncurante: “Ricordami il motivo della tua richiesta, scusa?”
“Eh, ho tre figli, piccoli…”
“Ah, sì, eh, ti capisco, anche io ho 3 figli…”
…
ohm… ohm… ohm…
…
Ho dovuto raccogliere tutte le mie forze per non alzarmi e tirargli in pieno volto la poltrona su cui mi aveva fatto gentilmente accomodare…
No, dico: TU, dici a ME che MI CAPISCI?!
Tu???
No.
Non può essere… e ti dico anche il perchè.
Il motivo è banalmente uno: SEI UOMO!
E, dal momento che non siamo affatto uguali, una frase del genere, l’avrei accettata da TUA moglie e NON da TE e lì avrei dovuto rispondere: “Sì, mi capisci, bene: e a che ora torna a casa tua moglie dal lavoro? – Ammesso che ce l’abbia? -”
Ma non l’ho fatto.
Ho fatto un bel respiro ed ho ingoiato tutta la rabbia.
Vabbè, andiamo oltre: per quest’anno posso ancora seguire i miei figli, fregandomene di quello che l’azienda si aspetta da me… fregandomene dell’aria inquisitoria a cui sono stata sottoposta… fregandomene del fatto che si parla di tagli, di esuberi e di: “Le cose potrebbero molto cambiare da qui ad un anno e si spera in meglio, ma non si ha la certezza!”…
Con un bel po’ di angoscia, ho firmato e me ne sono andata.
Ero veramente tanto incazzata… e ora che ne riparlo, mi risale la rabbia!
Non voglio la parità: è una cazzata, voglio solo il diritto di poter scegliere.
BELLA MICKY!
Nemmeno io voglio la parità.
voglio il diritto di scegliere!
FANTASTICA!
Arrabbiata con te!
Noi donne saremmo in grado di cambiare il mondo in pochi mesi, e invece dobbiamo sentirci dire da UOMINI che loro sì che ci capiscono.
AAAAAAAARRRRRRRGGGGHHHHHH
E’ scandaloso…e ancora più scandaloso che siamo tutti qui ad invocare il cambiamento, che le cose devono cambiare e bla bla bla…e poi?????
Sei stata comunque fortunata, io due anni avevo provato a fare la stessa richiesta ma mi è stato risposto che “per policy aziendale” non potevano concedermi il part-time, ma comunque “avevo la flessibilità d’orario”.
Tutto ciò detto da una donna con figli, che sottolineava che lei faceva ricorso alla flessibilità proprio per riuscire ad accompagnare i figli a scuola, si ma poi la sera a che ora riesce a tornare a casa? vorrei poter scegliere anche io… visto che mi è stato per la mia “posizione” che è solo teorica, ma il lavoro che svolgo attualmente non è allineato alla posizione stessa!!!
ps. anche io lavoro nel settore informatico!!
questo tuo post mi coglie proprio sul vivo!
da pochi giorni ho rinunciato alla promozione per non dover rinunciare al part time!… e, seppur razionalmente capisco che la figura che sarei andata a ricoprire è incompatibile con un lavoro part time, la rabbia mi assale se penso che ci considerano delle nullafacenti, quasi “rubastipendio” se lavoriamo mezza giornata!
perchè non guardano quello che facciamo invece delle ore che stiamo in ufficio? assurdo!…
e ne conosco tante anch’io di colleghe e colleghi che con due fogli fanno la giornata!…
mah… cambierà mai qualcosa in questo mondo così sessista? e poi perchè una deve essere penalizzata se solo si vuole dedicare anche alla famiglia e non vive solo di lavoro?…
non sai come ti capisco! Io quasi ringrazio di essere a casa perchè in maternità anticipata visto che allo scadere del mio part time anche a me è stato fatto il tuo stesso discorso quando sono andata a firmare per una proroga (dal 22 novembre a l31 dicembre….la chiamiamo proroga o presa per i fondelli????) e quando ho chiesto cosa avrei fatto al rientro delle vacanze di Natale mi è stato detto che la politica aziendale era quella di togliere i part time quindi di organizzarmi del resto non avevo 2 figli e quella che avevo già non era né troppo piccola né troppo grande (aveva appena compiuto 3 anni) e quindi non ero per loro un caso “da aiutare” certo le ho detto tanto a tre anni posso anche darle le chiavi di casa vero?
Così a gennaio ho ripreso a lavorare tutto il giorno e per fortuna mentre accadeva tutto questo sono rimasta incinta e il ginecologo mi ha messo in maternità anticipata così forse adesso rientro anch’io nei casi da aiutare…..ti abbraccio e goditi quest’anno e intanto preparati per la prossima scadenza!
BEN DETTO MICKY!
E’ dura, ma credo che nel tuo caso sia davvero uno schiaffo alla maternità visto che lavori per definizione con funzioni slegate dal posto di lavoro.
Io lavoro per una cooperativa (l’ultima di una bella serie) e mi è stato concesso perché l’amministrazione tagliava e quindi faceva comodo la mia richiesta di part-time. Mi è andata bene, ma il pensiero a noi mamme lavoratrice manca proprio nel DNA di questo paese.
Non ho nulla da aggiungere alle amiche che hanno scritto prima di me.
Solo che sono sbalordita che anche un’azienda di informatica faccia questi discorsi.
Che schifo.
avrei dato le stesse risposte e, col carattere che mi ritrovo…credo le avrei date ad alta voce. hai fatto bene ad ingoiare, ma solo per ora….
Di sicuro la moglie del super-capo-super non lavora e ha 3 tate che guardano i 3 figli mentre lei è dal parrucchiere!!!
Per ora fregatene, manda giù questo bicchiere di cacca e goditi i tuoi figli… E si vedrà tra un anno.
Io mi auguro per tutte noi che le nostre figlie non debbano più subire tutto quello che stiamo passando noi.
Organizziamo una raccolta dal titolo: “le cose più strane che ti hanno detto quando sei andata a cercare lavoro ( o chiedere un part time )”, credo che ci divertiremo “amaramente” molto!! Ile
Parità non è lavorare 8 ore al giorno come gli uomini.
Parità non è essere come gli uomini.
Credo che le donne che hanno lottato per la parità e che continuano a farlo ancora oggi, abbiano in mente altri principi, molto più profondi di quella frase che ci sventolano sotto il naso gli uomini ogni volta che ci lamentiamo, pur avendo ragione…
Cosa vuoi farci?
Io lavoro in un ufficio ecclesiastico… no dico: preti, gente di chiesa, laici volontari… e altra bella gente che si fà “vedere bella” proprio perchè offre un servizio in questo ambiente!
Sono fortunata: tornata dalla maternità mi hanno concesso il part-time… e assunto una persona nuova che facesse il lavoro a tempo pieno, ma il commento di alcuni dei capi, per decidere i criteri di assunzione è stato: “beh, ora però dobbiamo assumere un maschio: non possiamo più permetterci di pagare le donne che stanno a casa in maternità!” Da notare che io ero presente e a parlare sono stati 2 preti!!!
Come vedo, siamo veramente in tante… ma una bella rivoluzione SERIA, no!?
ti capisco bene perchè a me il capo non lo concede e non lo darà mai…penso a tutto quello che potrei fare in famiglia e che non so se questa situazione potrà andare avanti, voglio esserci di + e dedicare + tempo ai miei bimbi ..bisogna tenere duro e sperare anche che l’economia giri di nuovo per permettere ai nostri “superiori” di vedere la vita con + ottimismo e farcela godere anche a noi…. un abbraccio