Last Updated on 30 Ottobre 2017 by Micaela

Avevo già abbondantemente parlato delle tante difficoltà nel linguaggio che incontrava Miriam, tanto da aver battezzato il suo modo di parlare “Miriammese“: oscura lingua ai più incomprensibile, fatta molto spesso da gesti e da suoni quasi tutti simili e utilizzanti tutti le stesse consonanti, molto simile ad un cinese che tenta di parlare l’italiano e a volte anche ad un russo che sbiascica il romano, insomma un mix veramente singolare che cominciava a preoccuparci, vista ormai l’età che avrebbe dovuto segnare una maturazione e un definitivo cambiamento nel linguaggio.

ritardo nel linguaggio

Avevamo quindi intrapreso un cammino con una logopedista, che ci aveva riscontrato un ritardo nel linguaggio di circa 6 mesi, quindi non così grave come immaginassi.

Bene. Eravamo quasi sollevati al pensiero che questa questione l’avevamo ormai presa di petto e che l’avremmo quindi risolta, o almeno, stavamo cercando di fare qualcosa, senza aspettare con le mani in mano, come in molti ci avevano accusati di fare fino a quel momento.

Il pediatra, come sempre, ha assecondato le pippe mentali di noi genitori, prescrivendo visite, ma guardandoci con commiserazione, come per dire: “Se voi volete fare, fate pure… ma tanto alla bimba tutto questo non serve, farà da sè…”.

Quando la bambina non collabora

Insomma, dopo più di un mese di logopedia, senza troppi risultati (e che volevamo avere riscontri immediati!??! Queste cose hanno bisogno di tempo…. di assimilazione… e compagnia bella… hanno bisogno anche di parecchi soldi, altro che!!), anzi, stavamo notando anche una certa chiusura di Miriam nei confronti dell’ora di terapia, cominciava ad essere più capricciosa, a non collaborare più, a chiudersi in lunghi e prolungati silenzi improduttivi e mal disponenti… era diventata in pratica una tortura per lei… e anche per me, eh!

Poi siamo andati ad un nuovo consulto con una specialista di un centro convenzionato, la quale ha dichiarato il nostro caso come assolutamente non grave, che si sarebbe sbloccato da solo e ci ha dato un mese di tempo per far decantare le cose e per osservare eventuali cambiamenti.

Abbiamo deciso quindi di sospendere la logopedia, perchè tanto Miriam non faceva altro che recalcitrare ad ogni seduta, rendendo tutto inutile o, se vogliamo, anche controproducente e abbiamo aspettato, anche perchè siamo stati presi da altre mille cose nel frattempo (la nascita di Massimo era tra queste….). Temevamo che tutto questo potesse portare anche ad un accentuarsi del problema. Quindi abbiamo seguito l’ultimo consiglio di far decantare le cose e vedere come si sarebbero poi evolute da sole. In fondo, Miriam, in quel momento aveva soltanto 3 anni e mezzo, avremmo avuto modo e tempo per rimediare.

Insomma, abbiamo tirato tutti un bel respiro.

Ritardo nel linguaggio a 3 anni: Forse è meglio aspettare?

Risultato!? Miriam sta facendo da se’ come ci aveva lasciato intendere il nostro pediatra e come ci aveva annunciato anche l’ultima specialista interpellata. Ormai parla abbastanza spedita, ovviamente ci sono delle consonanti che le stanno particolarmente antipatiche, ma la cosa penso sia normale. Inoltre è diventata una chiacchierona e difficilmente si riesce a dissuaderla dal parlare ovunque e in qualunque momento, si sente più confidente nelle sue possibilità e non sta a guardare me se non riesce a dire qualcosa chiedendomi da farle da interprete, ormai è autonoma! In più ora si lancia anche nell’insegnare nuove parole a Melania, che ripete tutta contenta e attenta le parole della sorellona, riproducendole alla perfezione e rendendo Miriam veramente orgogliosa del risultato, tanto da ostentare la cosa come un bel trofeo, della serie: “Eravate scettici delle mie possibilità!?!? E ora addirittura INSEGNO a parlare a Melania!!!!! Tiè!!!!!”

Per ora, lasciamo che il flusso di cose vada da solo, potrebbe essere davvero che Miriam sia capace di recuperare da sola. Potrebbe anche essere che quelle sedute di logopedia che abbiamo fatto inizialmente stiano tirando fuori i frutti soltanto ora, a distanza di tempo, quindi, potrebbe essere il segno che abbiamo fatto anche bene a farle.

Sta di fatto che le cose cominciano a smuoversi.
Il pediatra ora, quando vede la bambina, la lascia parlare e vedo che la tiene d’occhio, per vedere se c’è bisogno di intervenire ancora un po’ oppure no.

Staremo a vedere.

6 pensiero su “Ritardo nel linguaggio: è meglio aspettare?”

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