Quando si diventa genitori, soprattutto la prima volta, si viene catapultati in un vortice di…
Last Updated on 6 Dicembre 2018 by Micaela
Un po’ di tempo fa ho assistito al corso che illustrava le manovre di disostruzione pediatrica e mi si è aperto un mondo, nel senso che mi sono sentita scuotere dentro, ho capito che delle volte il destino potresti anche deciderlo tu, potresti avere gli strumenti giusti e le capacità per far andare le cose diversamente, se solo SAPESSI quello che c’è da fare e la prontezza per farlo.
Contestualmente a questo corso, c’è stata una introduzione a delle semplici ed efficaci regole per rendere il sonno del neonato quanto più sicuro possibile, per evitare la sindrome della morte in culla, che, purtroppo, miete innocenti vittime entro il primo anno d’età.
Ci sono delle regole che servono a tenere lontana questa tragedia, sono immediate e facili da attuare, più che altro sono delle linee guida, dei codici di comportamento, che, soprattutto per dei neogenitori, possono essere prese come una specie di “libretto delle istruzioni” su quel frugoletto appena nato che si sono portati a casa dopo le dimissioni dall’ospedale.
Ricordo perfettamente quell’istante quando siamo tornati a casa con Miriam, la primogenita.
Eravamo soltanto noi tre: Marco, Miriam ed io.
Era l’inizio della nostra nuova vita, l’inizio di una grandiosa avventura che non sapevo affatto dove mi avrebbe portata, anzi, dove CI avrebbe tutti portati.
Ero spaventata, stanca, piena di dubbi e punti interrogativi, nonostante i corsi seguiti, i libri letti e i consigli chiesti in giro… ero veramente smarrita. Ma non volevo darlo a vedere, soprattutto a mia mamma, che mi aveva rimproverata di non aver trascorso un po’ di tempo a casa sua, in modo da non sentirmi così sola.
Ma noi eravamo bramosi di iniziare la nostra vita, soltanto nostra… e questo era il prezzo da pagare: il mio senso di totale smarrimento.
Ho avuto Marco vicino. E’ stato fondamentale il suo aiuto, la sua presenza fisica ed emotiva (soprattutto la seconda). E’ stata una spalla in tutti i sensi.
Ma avrei tanto voluto avere il libretto delle istruzioni di Miriam, sapere cosa era giusto fare e cosa non fare.
Ha mangiato?
Ho abbastanza latte?
Perchè piange?
Quanto ha mangiato? E ora cosa vuole?
Deve dormire? E come deve dormire?
Ecco, al corso preparto che ho seguito hanno soltanto toccato vagamente l’argomento, dandomi giusto un accenno di quello che avrei dovuto fare: mentre si sono prodigati in millemila consigli sul come spingere e respirare durante il parto, che, a mio avviso, quando stai lì, in un modo o nell’altro, riesci a farlo, non hanno tanto perso tempo sul DOPO. Cosa ben più fondamentale, a mio avviso.
Poi, documentandomi, ho trovato tanto materiale in giro. E qui ora riassumo le 10 cose da sapere quando si torna a casa con un neonato e si vuole regalargli un sonno sicuro, lontano da brutte cose.
- Far dormire da subito il bambino sempre a pancia in su. Non date retta ad altri pareri: dormire a pancia in su è garanzia che il bimbo respiri bene. Non si deve temere che qualche rigurgito lo soffochi, perchè ciò non accade, anzi, se dorme a pancia in giù o di lato, potrebbe accadere, come ben dimostranoqueste immagini
Se il bimbo dorme a pancia in giù e soffre di reflusso, il latte ingerito risale l’esofago e, per la forza di gravità, potrebbe incanalarsi nella trachea, soffocandolo.
Invece, se il bimbo dorme a pancia in sù, questa eventualità è decisamente meno probabile che si realizzi (sempre per la forza di gravità!)
Sonno sicuro del neonato
- Far dormire il bambino su materassi rigidi
- Non usare biancheria sfusa sul lettino: cuscini, coperte arrotolate da una parte, giocattoli, pelouche. Il lettino/culla deve essere libero da altri ingombri
- Non coprire troppo il bambino
- L’ambiente non deve essere eccessivamente caldo, una temperatura di 20° va benissimo
- Non fumare in nessuno degli ambienti in cui vive il bambino e assolutamente non fumare durante tutta la gravidanza
- Meglio limitare al minimo l’utilizzo delle radioline che monitorano il bambino quando dorme in un’altra stanza: forti della presenza di questo apparecchio, l’attenzione dei genitori cala, meglio ogni tanto andarlo a controllare di persona
- Sì all’allattamento al seno
- Sul ciuccio ci sono pareri discordanti: la Croce Rossa Italiana dice sì, la Leche League dice che anche no, insomma…
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Anche sulla questione del cosleeping, ovvero quella di far dormire il piccolo nel lettone con mamma e papà, ci sono pareri discordanti: generalmente si consiglia di far dormire il piccolo nel suo lettino, l’accorgimento sarebbe quello di tenere il lettino nella stessa stanza dove sta la mamma, sia per praticità (poppate notturne) e sia anche per avere sempre tutto sotto controllo.Altri studi hanno invece rivelato che la pratica del cosleeping non ha nulla a che vedere con la SIDS (sindrome della morte in culla, ciò di cui stiamo parlando, in pratica). E anche qui, a voi la scelta.
Vorrei precisare alcune cose: le linee guida diffuse da Croce Rossa Italiana sono recepite da quelle indicate dalla Comunità Scientifica Internazionale ILCOR (International Liaison Committee on Resuscitation) 2010 e sono riconosciute a livello mondiale.
Una cosa importante da sapere è che UNA soltanto di queste indicazioni può non fare la differenza: ma applicandole TUTTE si è arrivati ad abbattere STATISTICAMENTE del 57% delle morti in culla.
E poi… CUM GRANO SALIS e usare sempre la testa: nel dubbio, perché non metterle in pratica ?
Grazie Danilo per questa tua importante precisazione!