Last Updated on 11 Febbraio 2020 by Micaela

Lo dico per tutte le mamme invischiate tra pannolini, pappette, pianti, notti insonni: la luce in fondo al tunnel, c’è. Sta lì. Aspetta solo voi!
Sto cominciando a vederla anche io, sebbene sia ancora abbastanza lontana.
I pannolini li abbiamo quasi del tutto abbandonati, niente più ciucci e pappe già da un po’, capricci ce ne sono sempre, ma in quantità e dosi più accettabili, notti insonni del tutto no, a parte casi eccezionali.
Ancora si passeggia spesso la notte: Massimo che si sveglia perchè si è fatto la pipì addosso, Melania perchè ha fatto un brutto sogno e cerca il papà, e poi Miriam che sonnambula… insomma, direi che la notte in casa nostra c’è un bel traffico, neanche alla stazione Termini.
Ma ci siamo assuefatti quasi a tutto, quindi, almeno io, riprendo sonno quasi immediatamente, come riposo la testa sul cuscino (o sul comodino, visto che poi Massimo invade tutta la mia parte di letto), ma questi sono dettagli.

Insomma, dicevo: un po’ di luce in fondo al tunnel si comincia ad intravedere.
E mi dicono che più si va avanti e meglio è, che addirittura quando si va al mare, tra qualche tempo, riuscirò a stare sdraiata a prendere il sole, o a mangiare seduta in un ristorante, senza alzarmi diecimiladuecentoventitre volte, o anche ad uscire di casa senza dovermi portare acqua-merenda-mutande di ricambio.
E’ pur vero che mi dicono che più crescono i figli e più i problemi e i pensieri si trasformano, lasciando il passo alla stanchezza fisica, ma tenendo in sospeso con preoccupazioni di altro tipo e stress differenti. Ma va bene così. Fa parte del gioco, no?

Dopo ormai 6 anni di “inizi” continui con un nuovo figlio, adesso comincio a respirare.
Riesco a “mollare”, a delegare, a ritagliarmi spazi per me stessa, per quello che mi piace fare e per il mio benessere: mollo la famiglia per qualche uscita con le amiche, per qualche evento anche lontano da casa. E ora lo faccio senza sensi di colpa, senza pensare che possa succedere l’irreparabile, senza credere di essere indispensabile e di essere necessariamente presente per controllare tutto, perchè ormai li penso già relativamente grandi i miei piccini e so che li lascio sempre in ottime mani.
E ora posso ritrovare le mie passioni, vedere gente, fare cose…

Ho persino trovato il coraggio di iscrivermi in piscina… ma questa è un’altra storia!

A te che leggi, tieni duro, ti riapproprierai della tua vita, non come prima, ma sicuramente troverai il modo per rientrare nei tuoi ritmi, nelle tue passioni e ne scoprirai delle nuove.
Abbi speranza.
Anche se sei stanca, se non ne puoi più di capricci e pianti, se i pannolini da cambiare sono tanti, se il lavello della cucina è sempre colmo di ciotole di ogni tipo… Passerà. Finirà.
Non mollare. Mai.
La luce in fondo al tunnel, c’è. Te lo garantisco.

6 pensiero su “Un po’ di luce in fondo al tunnel”
  1. Grazie dell’incoraggiamento, a volte mi faccio prender dallo sconforto con una sola figlia che oggi compie giusto un anno…tante tante notti ballerine che a lungo andare mi devastano, ma vedo che non sono sola!

  2. E’ proprio vero…Io ne ho solo una…ma proprio in questi giorni riflettevo sul fatto che adesso “è come non averla” se penso al passato. Adesso ha 4 anni e mi aiuta persino a fare la tavola!!! Tutta un’altra storia…davvero…
    Ogni età ha le sue difficoltà quindi ovviamente non abbasseremo mai la guardia, soprattutto i pensieri continueranno ad esserci sempre…Ma saremo sempre più riposate, concedendoci anche dei momenti tutti e SOLO per noi.
    Ecco, per es lo sport è una delle cose che non riesco ancora a fare, per via degli orari, del lavoro…ecc…ma sono fiduciosa…
    Un bacio
    Vivy

  3. Confermo, anche per me la luce alla fine del tunnel è arrivata qualche mese fa.
    Dopo tre anni disastrosi dal punto di vista del sonno abbiamo trovato un po’ di pace. Il secondo anno di asilo poi è cominciato molto bene, senza capricci, proteste, sceneggiate da baraccone che invece l’anno scorso mi stavano esaurendo.
    Ciucci, pannolini e pappe non mi sono pesati più di tanto invece (ma una volta che li lasci vai via più leggera, senza dubbio).
    Ora ho due ometti di 8 e 4 anni di cui vado molto fiera e per cui dico “ne è valsa davvero la pena!”

    1. Ne vale sempre la pena. Sempre.
      E’ che la stanchezza, a volte, non fa essere lucidi in questo tipo di riflessioni e ci sentiamo sconfortati.

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