Last Updated on 28 Novembre 2018 by Micaela

Sono cresciuta in una rete fittissima e invisibile di ricatti morali, di sensi di colpa che si piazzavano come macigni sullo stomaco rendendomi, soprattutto da piccola, incapace di godere appieno del momento che stavo vivendo e terrorizzata dal giudizio altrui, soprattutto quello dei miei genitori.
Dici: “Ma de che sta a parlà questa oggi?!”
Ecco.
Ora lo spiego.
I nostri genitori, nel loro immenso e difficile compito di fare il nostro meglio, hanno sempre preferito loro indicare a noi la strada più giusta, senza lasciarci troppo margine, cercando di farci volere quel che più loro volevano per noi figli.
Diciamo che gli ha detto pure un gran culo, eh! Scusate l’eufemismo, ma è così.
Il più delle volte quel che loro volevano per noi, coincideva con quanto avevamo scelto con la nostra testa… o almeno, credo di aver scelto con la mia di testa, altrimenti hanno fatto un lavoro di “fino” non indifferente a farmi credere anche questo, eh!
Mi guardo indietro, e ora, nel mio ruolo di mamma, capisco tante di quelle cose… ma proprio tante.
Capisco le ansie, le preoccupazioni, il fatto di vedere mooooolto più avanti, il volere per loro il meglio che esiste… ma non è detto che ciò che IO ritengo sia il meglio per loro, lo sia effettivamente…
Mi riconosco nei rimproveri che faccio alle mie figlie, nei suggerimenti, nelle indicazioni… le stesse che ricevevo io…
e allora dico STOP… fermiamoci un attimo.
Che sto a fà!?
Ok, se si tratta di un: “Non sporgerti che altrimenti ti spatafasci a terra!!!” ci può stare tutto.
Ma non mi piaccio più se si tratta di un: “quale sport vogliamo che facciano le bimbe?”, perchè son LORO che devono sceglierselo, non sono certo io!
Se Miriam vuole fare la ballerina classica, a me sta bene.
E mi deve stare pure bene se un giorno Melania mi dovesse dire che vuole fare boxe o taekwondo o qualsiasi altra diavoleria.
E’ una loro scelta.
Deve piacere a loro.
Se loro sono soddisfatte e felici, lo sono anche io, giusto!?

E’ sottile la linea del ricatto morale, sottilissima, subdola.
E può causare anche danni irreparabili.

“Mangia, che così mamma è contenta!”
“Se non fai la brava, poi mamma piange!”
“Così non si fa, sei una bimba cattiva!”
No, tutto questo non mi piace.
O peggio ancora: “Se fai così, mi rendi infelice”
“Se vuoi che io muoia, fai quella cosa!”

Non è così che voglio crescere i miei figli.
Ma è difficile, eh…. uuuuuuuuh se è difficile!
Devi sempre tenere il piede quasi sul freno per non uscirtene con una di queste espressioni. E’ una lezione di autocontrollo questa, eh!
Sbandiero tanto il mio augurio che i miei figli siano liberi, soprattutto di testa… e poi potrei cadere in uno qualsiasi di questi tranelli, rendendoli più schiavi di quanto potrei immaginare, condizionando il loro modo di pensare, di agire… se non addirittura tutta la loro esistenza!
I miei figli, non sono miei.
Se vogliamo metterla sul piano religioso-cattolico, sono figli di Dio, è lui che ha il potere incondizionato su di loro… e anche lì, c’è il margine del Libero Arbitrio, quindi, se lo dice lui… figuriamoci se non posso che condividere…
Se poi invece vogliamo metterla sul poetico: “Voi siete l’arco dal quale, come frecce vive, i vostri figli sono lanciati avanti” (Gibran).

E che dire poi del “rinfaccio a posteriori”???
Una cosa del tipo: “Ho fatto un sacco di sacrifici per te e guarda come mi ripaghi!” e roba del genere.
Ecco questa cosa, devo dire la verità, non è che la capisco poi così tanto, ancora oggi, eh!
Voglio dire: i miei figli non mi hanno certo chiesto di venire al mondo, non mi hanno detto: “Non uscire più la sera e non fare la bella vita!” oppure “Metti su quella trentina di chili di troppo che hai!” e se ho fatto delle scelte piuttosto che altre (non mi va di chiamarli sacrifici, perchè non mi sento affatto sacrificata!!!!) è perchè sono IO che l’ho deciso e non certo perchè sono una masochista e mi piace soffrire.
Se ho deciso di fare qualcosa o un’altra è per ME, per cercare di appagare ME STESSA: mi piace fare la mamma, con tutto ciò che questo comporta, mi piace il ruolo che mi son scelta, mi piace come lo vivo e mi appaga esattamente così. Quindi, se andiamo a sottilizzare, è più una cosa egoistica la mia e non certo uno slancio di santificazione e di votazione al vittimismo e alla sofferenza…. tutt’altro!
Se un giorno, in futuro, rigirassi la frittata dicendo che tutto quello che sto facendo e che farò è stato fatto esclusivamente per loro, dirò una gran baggianata. Lo faccio perchè è così che lo voglio fare. Punto!

Detto tutto questo, aggiungo pure… che spero mi dica un gran culo pure a me!

10 pensiero su ““Voi siete l’arco dal quale, come frecce vive, i vostri figli sono lanciati avanti””
  1. Vorrei avere le parole giuste per esprimere ciò che ho dentro adesso. Ti capisco molto bene.. so cosa vuoi dire e a cosa ti riferisci.
    Posso solo dire che sei una persona e una mamma splendida. Davvero. Una bellissima domenica, e se vuoi ‘passa a trovarmi’ quando desideri. Ne sarei felice. Un abbraccio

  2. hai descritto i miei genitori. Ma noi siamo diverse, siiiii… augurio che faccio a te ma anche a mestessa!

  3. Queste riflessioni assomigliano alle mie …posso solo augurarti: buon lavoro !!! Perchè di questo si stratta …un bel lavoro interiore da fare per non cadere nella trappola dei ricatti!!!

    ps e buona ripresa anche del tuo lavoro!

    1. Sì sono rientrata a lavoro… come è andata?! Boh! Ho trovato tutto come l’ho lasciato.
      Voi come state?

  4. Mio padre purtroppo ancora oggi mi fa ricatti morali e cerca di farmi sentire in colpa… E anche come te spero sempre di non cadere negli stessi errori ed essere capace di lasciarle libere di essere se stesse sempre

    1. Ma, sai una cosa? E’ molto probabile che saremo dei genitori diversi noi… non dico migliori, ma sicuramente diversi!

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